MA IL CAMPIDOGLIO È UN’ALTRA COSA (AUGURI AI ROMANI)
Nel 2012, Gianni Lemmetti, fino a ieri assessore al bilancio nella giunta Nogarin, dove era arrivato attraverso l’invio del curriculum, si presentava così sul forum dei Cinque Stelle della Versilia: «Nato a Pietrasanta, residente per anni a Lido. Dopo un po’ di tempo all’estero (Est Europa, Marocco, Lucca) e varie vicissitudini, sono tornato a Viareggio, in Darsena. Di lavori ne svolgo molti, da dottore commercialista, consulente di organizzazione aziendale, titolare di negozio etc. Le mie competenze, se ci sono, verranno fuori poco alla volta». Altri si sono buttati in politica offrendo in dote la propria «straordinaria inesperienza», come ha detto una volta Marianna Madia. Le competenze di Lemmetti devono essere state evidentemente confermate. L’ex assessore della giunta Nogarin, noto al pubblico per le sue colorite t-shirt, va infatti a occuparsi del bilancio e dei conti di Roma, nella giunta di Virginia Raggi, una città di quasi tre milioni di abitanti (Livorno ne ha 160 mila) con parecchi problemi da risolvere, a partire dal caos di Atac, l’azienda di trasporti sull’orlo del fallimento. Il servizio è un colabrodo e i conti dell’azienda sono messi anche peggio, come spiega un rapporto di Mediobanca rilasciato a inizio luglio. Secondo il dossier, sulla base dei conti 2015, non c’era altra società degli enti locali — in generale, non solo del trasporto pubblico — che avesse perso oltre 750 milioni dal 2011, con un indebitamento pari a circa 1,2 miliardi di euro. Per non parlare del parco vetture circolante che è molto vecchio (età media 10 anni) e l’incapacità di generare risorse proprie, al netto dei trasferimenti pubblici, inferiori al 40 per cento dei costi in totale. Insomma, un disastro vero. L’indebitamento di Atac è oggi di 1,3 miliardi e Roma potrebbe adottare la stessa strategia di Livorno, cercando di ottenere il concordato preventivo, come già Nogarin e Lemmetti avevano fatto con Aamps, la società che si occupa di rifiuti. Vedremo se nella Capitale il neo assessore userà con i lavoratori dell’Atac lo stesso tono utilizzato con quelli dell’Aamps. «M’importa un cazzo di questi stronzi qui — disse una volta in Consiglio comunale — sono strumentalizzati dall’azienda». Auguri (ai romani)!