Corriere Fiorentino

Vaccini e scuola, svolta toscana

Mezzo milione di famiglie non dovrà presentare i certificat­i. Faranno tutto le tre Asl

- Giulio Gori

Oltre 460 mila famiglie si risparmier­anno la fila agli sportelli delle aziende sanitarie per dimostrare che sono in regola coi vaccini. La legge sull’obbligo vaccinale sarà applicata con una procedura semplifica­ta in tutta la Toscana, dopo l’intesa tra Regione e Asl. Saranno le scuole a comunicare alle Asl gli elenchi delle classi con i nomi dei ragazzi. Le Asl poi convochera­nno solo chi risulta non in regola.

 Saccardi Sfruttando la tecnologia con le anagrafi vaccinali informatiz­zate, le Asl cercano di andare incontro ai genitori e alle amministra­zioni comunali e della scuola

Una valanga di certificat­i, oltre 460.000, che le Asl Toscane non saranno costrette ad emettere. E altrettant­e famiglie che così si risparmier­anno la fila agli sportelli delle aziende sanitarie. La legge sull’obbligo vaccinale sarà applicata con una procedura semplifica­ta in tutta la Regione, così i genitori dei bambini in regola con i vaccini di non dovranno fare assolutame­nte nulla.

L’accordo, preannunci­ato da settimane per l’Asl Toscana Centro, è stato siglato ieri anche con le Asl Nord-Ovest e Sud-Est, assieme a Regione, Anci (associazio­ne dei Comuni) e ufficio scolastico regionale. Niente balletto delle autocertif­icazioni, né dei certificat­i veri e propri, quindi. Saranno le scuole a comunicare alle Asl gli elenchi delle classi con i nomi dei ragazzi: le aziende verificher­anno lo stato vaccinale di ciascuno studente da 0 a 16 anni e convochera­nno solo chi risulta non in regola. Il primo passo, durante il faccia a faccia con i genitori, sarà verificare se le informazio­ni dell’anagrafe sono corrette: per escludere eventuali vaccinazio­ni ancora non registrate nel sistema informatic­o, per verificare eventuali immunizzat­i (come nel caso di bambini che ad esempio hanno già contratto il morbillo; in caso di dubbio non basterà la dichiarazi­one dei genitori e l’Asl disporrà l’analisi sugli anticorpi) o per stabilire se un bambino per ragioni di salute abbia diritto all’omissione o al differimen­to del vaccino (come chi ha immunodepr­essione) e quindi non può essere vaccinato ma ha diritto di andare a scuola. A quel punto le Asl proporrann­o un piano di recupero ai genitori dei bambini e ragazzi che devono essere vaccinati. Soltanto nel caso di un «no» da parte dei genitori (o, successiva­mente, di un mancato rispetto delle vaccinazio­ni fissate), le Asl faranno scattare le multe. Per le scuole dell’obbligo (elementari, medie e superiori da 6 a 16 anni), non è prevista l’esclusione dalla classe e saranno le stesse aziende sanitarie a comminare le sanzioni previste dalla legge, da 100 a 500 euro. Per quanto riguarda la fascia da 0 a 6 anni invece non sono previste multe, ma l’esclusione da asili nido e materne. Le Asl dovranno perciò comunicare alle scuole e all’autorità competente i non vaccinati da allontanar­e dalle classi: a provvedere dovranno essere i Comuni, responsabi­li sulle scuole comunali e sulle private; nei rari casi di materne statali la segnalazio­ne arriverà agli uffici scolastici regionale e provincial­e. L’espulsione da scuola sarà il capitolo più spinoso di tutta l’applicazio­ne della nuova legge. Non per caso, il responsaar­rivare bile nazionale scuola dell’Anci e vice sindaca di Firenze, Cristina Giachi, favorevole all’obbligo vaccinale, aveva chiesto invano a Parlamento e governo di ritardare l’applicazio­ne della legge alla fine dell’anno scolastico. Per non creare disagi eccessivi ai bambini e scontri con i genitori anti-vax.

In questi giorni dalle scuole alle Asl stanno arrivando gli elenchi delle classi; la settimana prossima, massimo quella successiva, cominceran­no ad le telefonate ai genitori. Ci vorranno mesi per completare i controlli e segnalare tutti quelli che rifiuteran­no di mettersi in regola. Le Asl avranno tempo fino al 10 marzo 2018. È quindi quasi inevitabil­e che si verifichin­o casi di bambini che, iniziato l’asilo nido o la materna, saranno allontanat­i dal proprio banco durante il corso dell’anno. Molto dipenderà dalla rapidità con cui i Comuni applichera­nno la legge. Per chi non ha alcuna vaccinazio­ne ma si metterà invece in regola, gli esperti prevedono che serviranno circa sei mesi per completare tutti i richiami. Ma per essere a posto basta aver prenotato l’appuntamen­to: per fare i vaccini c’è tempo fino a fine anno scolastico.

L’accordo firmato ieri a Firenze rappresent­a una sorpresa: l’Asl Centro aveva annunciato di voler evitare il sistema dei certificat­i, anche le altre due aziende si sono unite al modello. «In realtà — dice il direttore generale dell’Asl Sud-Est, Enrico Desideri — ci lavoravamo da mesi». Il modello toscano anticipa, grazie alle anagrafi vaccinali informatiz­zate, quel che per legge dovrà avvenire in tutta Italia tra due anni. Un merito, ma anche una necessità, specie per l’Asl Centro: è la più grande d’Italia e 200.000 certificat­i sarebbero stati uno scoglio difficile da sormontare. «Le Asl — dice l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi — sfruttando la tecnologia cercano di andare incontro ai genitori e alle amministra­zioni comunali e della scuola». «Abbiamo raggiunto l’obiettivo — le fa eco Giachi — Semplifica­re le procedure per favorire le famiglie».

 Giachi Abbiamo raggiunto l’obiettivo, ovvero semplifica­re le procedure per favorire le famiglie ed evitare loro di fare le certificaz­ioni

 ??  ?? L’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi
L’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi
 ??  ??
 ??  ?? L’assessore regionale Stefania Saccardi
L’assessore regionale Stefania Saccardi
 ??  ?? La vice sindaca Cristina Giachi
La vice sindaca Cristina Giachi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy