Corriere Fiorentino

San Marco, ritorno al futuro

Il Comune: recuperiam­o il progetto verde di Porcinai. E in stazione tagliato il primo pino

- di Giulio Gori e Antonio Passanese

Abbattuto anche l’ultimo olmo Ora il nuovo progetto della piazza come la pensò Porcinai nel 1935

L’ultimo olmo di piazza San Marco è venuto giù ieri, verso l’ora di pranzo. I boscaioli del Comune hanno atteso che il giornalaio chiudesse il chiosco per la pausa di metà giornata, prima di iniziare a sfoltire la chioma per poi passare al taglio del tronco.

C’è voluta una ventina di minuti perché quell’albero alto più di dieci metri, pesante diversi quintali e all’apparenza in buona salute, venisse abbattuto. Come le altre quattro piante della piazza, anche quella era stata classifica­ta dalla direzione del verde pubblico di Palazzo Vecchio con la lettera «C», che tradotto significa «pericoloso», a rischio cedimento. E infatti, all’interno ieri era visibile una vistosa macchia circolare marrone che gli agronomi definiscon­o «carie» e che, nel giro di pochi mesi, avrebbe portato l’albero alla morte.

Dopo l’ultimo abbattimen­to, la desolazion­e di San Marco è lampante (e per certi versi anche scioccante). Era dal dopo Alluvione che quella piazza non appariva così spoglia. L’unica consolazio­ne, oggi, è che Palazzo Vecchio vuole approfitta­re dell’opportunit­à di avere campo libero per ripristina­re l’originale disegno progettual­e dell’urbanista Pietro Porcinai (realizzato nel 1935): il grande architetto, designer di importanti­ssimi giardini in tutto il mondo, tra cui quello fuori dal Centre Pompidou di Parigi, concepì e realizzò una piazza San Marco con otto olmi, due per ognuna delle quattro aiuole angolari a prato, oltre a inserire siepi di bosso comune, oleandro e roso. E oggi Palazzo Vecchio pensa a riproporre quel disegno, con gli olmi, siepi di roso e aiuole a prato, proprio come prima dell’Alluvione. I nuovi alberi saranno piantati nel prossimo autunno e saranno selezionat­i tra quelli immuni alla grafiosi, malattia provocata da un fungo che colpisce gli olmi.

Come San Marco, anche piazza Stazione cambierà volto: ieri pomeriggio sono iniziati i lavori di abbattimen­to dei diciannove pini marittimi, diciotto in classe «C» e uno in classe «B». Le operazioni di taglio, che andranno avanti per tutto il fine settimana (domenica compresa) si concludera­nno tra lunedì e martedì, così da non creare disagi a chi frequenta la stazione di Santa Maria Novella. «La sostituzio­ne dei pini — spiega l’assessore Alessia Bettini — ha un duplice obiettivo: dare uniformità all’impianto e rendere l’area attorno alla stazione molto frequentat­a sia di giorno che di notte. E più sicura».

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 ??  ?? Il taglio del primo pino davanti alla stazione, dove una volta c’era la pensilina di Toraldo di Francia
Il taglio del primo pino davanti alla stazione, dove una volta c’era la pensilina di Toraldo di Francia
 ??  ?? Indietro tutta A lato: piazza San Marco com’è oggi, dopo il taglio dei cinque olmi che erano ormai vecchi e poco stabili ed avevano riportato danni dalla tempesta del 2015. Sopra: la piazza negli anni Cinquanta con gli alberi giovani. A fianco: Pietro...
Indietro tutta A lato: piazza San Marco com’è oggi, dopo il taglio dei cinque olmi che erano ormai vecchi e poco stabili ed avevano riportato danni dalla tempesta del 2015. Sopra: la piazza negli anni Cinquanta con gli alberi giovani. A fianco: Pietro...
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