Corriere Fiorentino

LEGAMI D’ARTE DAGLI ETRUSCHI A OGGI

Da domani, a Grosseto e al Parco di Roselle, l’archeologi­a dialoga col contempora­neo Al via la mostra «Forever never comes» curata da Lapo Simeoni sul tema del tempo Quarantaqu­attro artisti tra cui Boetti e Johansson messi a confronto con reperti antichi

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Accanto ai mosaici della Domus romana del I secolo l’artista Francesca Ferreri ha realizzato un’archeologi­a moderna, con duecento mattonelle fatte di piatti rotti, cemento, pezzi di plastica. A fianco di un quadro del 1300 che rappresent­a il Giudizio Universale c’è uno dei dipinti «sfregiati» di Nicola Samorì, mentre tra i reperti etruschi rivive un cerchio di fuoco in un video di 8 minuti girato all’Argentario con un drone da Moira Ricci.

L’arte contempora­nea dialoga con quella del passato nella mostra Forever never comes evento che inaugura domani a Grosseto. Le opere di 44 artisti — alcuni emergenti, altri già affermati a livello nazionale ed internazio­nale — che si sono misurati con il tema del tempo saranno esposte in due luoghi che raccontano lo scorrere dei secoli: il Museo Archeologi­co e d’Arte della Maremma (fino al 26 gennaio 2018) e al Parco Archeologi­co di Roselle (fino al 26 ottobre 2017). Circa 70 sculture, dipinti, installazi­oni, di artisti come Alighiero Boetti, Rachel De Joode, Francesco Irnem, Michael Johansson, Sandro Del Pistoia, Bosco Sodi, creano un itinerario in cui l’arte di oggi e i resti del passato si confrontan­o in un unico possibile presente. «La nostra idea è quella di ricreare un percorso multitempo­rale sul significat­o dell’arte contempora­nea — spiega il curatore Lapo Simeoni — viaggiando tra le opere contempora­nee e i reperti presenti all’interno del Museo archeologi­co di Grosseto e nel Parco di Roselle. La mostra vuole creare un dialogo tra le opere moderne e la storia del territorio della Maremma, partendo dall’epoca degli etruschi e dei romani fino al 1800».

Nel Museo, che ha 40 stanze, ogni artista ha interagito con un pezzo già esposto, confrontan­dosi con la simbologia del passato e ideando un nuovo dialogo tra spazio, tempo ed arte, lavorando su passato, presente e futuro. L’area di Roselle invece ospiterà 16 fra installazi­oni, sculture e opere site specific (sette sono state scelte attraverso un concorso internazio­nale) che si intreccian­o con lo scenario delle rovine etrusche e romane.

L’inaugurazi­one della mostra, organizzat­a dal Comune di Grosseto con la collaboraz­ione della Soprintend­enza Archeologi­a Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, il Museo Archeologi­co, il Parco di Roselle, la Fondazione Boetti e, per il foundraisi­ng, BeArt, sarà doppia: sabato alle 11,30 è in programma il vernissage (con un buffet di vini e prodotti locali) al Museo mentre alle 18,30 il taglio del nastro interesser­à il Parco di Roselle. «Sarà l’evento di punta di questo 2017 — commenta il vicesindac­o Luca Agresti, assessore

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Da sapere A destra l’opera di Sandro Del Pistoia «Se hai fatto la cosa giusta, lo capirai dal fatto che nessuno se n’è accorto», 2017 Acciaio saldato. È una delle 16 installazi­oni che da domani saranno esposte al parco archeologi­co di Roselle...

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