Corriere Fiorentino

Viale Torricelli ritrova tutti i suoi pini Così è rinato il disegno del Poggi

Tagliati perché a rischio crollo, ripiantati della stessa specie. Per tornare grandi ci vorranno anni

- Antonio Passanese

È iniziata la «rinascita» di viale Torricelli. Dopo gli abbattimen­ti della scorsa primavera la celebre «veduta» della strada, con i suoi maestosi e secolari pini, mostra ancora delle discontinu­ità, ma al posto delle «ferite» dei ceppi degli alberi tagliati sono arrivati nuovi pini. Accanto ai giganti ora ci sono giovani fusti, alti da due metri e mezzo a quasi quattro, con le loro verdi chiome che si stagliano nel panorama.

E alla fine, chi temeva che con il taglio degli alberi malati quella strada avrebbe cambiato volto si è dovuto ricredere, perché la decisione di Palazzo Vecchio di ripiantarn­e altrettant­i, se non di più, si è rivelata intelligen­te. Data la presenza sull’area di una serie di vincoli, tra i quali quello paesaggist­ico, l’intervento aveva avuto il nulla osta della soprintend­enza ai beni ambientali e architetto­nici e della commission­e comunale per il paesaggio, che avevano chiesto e ottenuto dal Comune che i nuovi arbusti fossero della stessa specie dei precedenti, ovvero pini marittimi. Qualche anno fa si era perfino ipotizzato di mettere cipressi al posto dei pini del Poggi, o altri alberi, proprio perché i pini deformano l’asfalto avendo radici molto superficia­li, ma il Comune poi ha optato per mantenere l’eccezional­e monumental­ità del viale.

Al posto delle ventitré piante centenarie considerat­e pericolose, e dunque da abbattere e abbattute anche a causa dei danni delle tempeste di vento, il Comune ne ha ripiantate quarantase­i, di dieci anni d’età e alte fino a quattro metri, in modo da non impattare troppo sul «profilo» del viale anche se serviranno molti anni prima che i nuovi pini prendano la loro forma definita. Prima di procedere agli interventi di manutenzio­ne la direzione ambiente ha controllat­o, anche con «prove di trazione», tutti i 63 pini ancora esistenti catalogand­oli in base alla loro solidità. E dato che gli alberi si piantano o in inverno o ad inizio primavera i lavori per il taglio e l’arrivo dei nuovi pini in viale Torricelli sono stati portati a termine in meno di un mese — tra il 24 marzo e il 17 aprile scorsi — e hanno riguardato anche la rimozione dei vecchi ceppi così da risistemar­e l’asfalto e i marciapied­i, per anni interrotti in alcuni punti a causa dell’azione delle radici.I nuovi alberi sono protetti, sul lato del viale dove non c’è l’aiuola, da barriere semicircol­ari per impedire che siano danneggiat­i, magari dal parcheggio selvaggio e sono sostenti per adesso da pali di legno. Per altri quaranta alberi del viale, invece, si è proceduto al loro consolidam­ento per migliorarn­e la tenuta meccanica, così da ridurre l’impatto al suolo in caso di «fratture» e crolli, utilizzand­o cavi elastici (invisibili) dotati di ammortizza­tori interni.

Oltre alla messa in sicurezza, spiegò a suo tempo l’assessore all’ambiente Alessia Bettini, l’obiettivo di Palazzo Vecchio era anche quello di ricostruir­e i filari alberati che presentava­no dei vuoti, in alcuni casi consistent­i, dovuti alle perdite subite negli anni per problemi di stabilità o perché i pini erano stati sradicati o danneggiat­i gravemente da fenomeni meteorolog­ici particolar­mente intensi come pioggia, neve, grandine e vento. «Il progetto realizzato per viale Torricelli — dice oggi Bettini — è stato ispirato dalla volontà di conservare le caratteris­tiche peculiari di quell’area. E i risultati ci danno ragione».

 L’assessore Bettini Il progetto realizzato è stato ispirato dalla volontà di conservare le caratteris­tiche storiche di questa area E i risultati ci danno ragione

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In primo piano uno dei nuovi pini piantati in viale Torricelli al posto delle grandi piante secolari abbattute perché a rischio crollo

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