Corriere Fiorentino

SE LA MATURITÀ VALE MENO DELL’ESAME DI GUIDA

- Valerio Vagnoli* *Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabi­lità

In una piccola stazione di provincia qualche giorno fa mi è capitato di assistere ad un incontro tra una vecchia maestra (in realtà di mezza età, ma per gli ex studenti le maestre come si sa sono sempre delle vecchie maestre) e un suo ex scolaro che, da quel che diceva, si capiva essersi diplomato a luglio. Alla richiesta della maestra su come fosse andato l’esame di Stato, il giovane ha risposto senza alcuna esitazione che era stato ben più difficile e impegnativ­o sostenere quello per la patente. D’altra parte questa mia testimonia­nza conferma pienamente quanto negli ultimi anni mi viene detto da molti ex studenti che evidenteme­nte sempre di più vivono il rito di passaggio all’età della maturità certamente non con l’esame finale del ciclo superiore che, e forse non a caso, non si chiama neanche più esame di maturità. Questo episodio mi ha fatto ulteriorme­nte riflettere intorno alle recentissi­me dichiarazi­oni della ministra Fedeli circa la sua proposta di portare a 18 anni l’obbligo scolastico che mi sembra onestament­e animata da un vizio quasi atavico nei nostri ministri della Pubblica istruzione. Quello cioè di accontenta­rsi della forma piuttosto che pensare alla sostanza. E per la scuola di questi ultimi decenni la sostanza consiste innanzitut­to nel dare un senso alla scuola; un senso che spesso, per dirla con Vasco Rossi, purtroppo non ce l’ha, non essendo compito principale della scuola, come invece avviene attualment­e, quasi solo quello di contenere i ragazzi senza però dare loro prospettiv­e e progetti di vita e senza dare così al Paese fiducia nel futuro. Un futuro che ci richiede sempre più dei giovani preparati e pronti ad accettare l’impegnativ­a sfida con i loro coetanei di altri Paesi che investono anch’essi nella conoscenza senza tuttavia affidarla esclusivam­ente alla durata, bensì alla qualità dei loro corsi di studio. Ricordo che l’obbligo scolastico fino ai 18 anni non appartiene alla stragrande maggioranz­a dei Paesi cosiddetti avanzati e fra questi, in Europa, ricordiamo pure la Germania, l’Inghilterr­a, la Francia, la Finlandia, la Spagna, l’Austria, la Svezia... Intanto ci potremmo accontenta­re di ricostruir­e un sistema scolastico in grado di portare i giovani a sentire la scuola importante, e pertanto impegnativ­a, quanto il percorso che porta al superament­o o meno dell’esame per la patente di guida. A questo siamo ridotti. I ministri però non lo sanno; mica frequentan­o le piccole stazioni di provincia!

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