Corriere Fiorentino

Riecco Giampaolo, mister viola mancato

Era il favorito per il dopo Sousa. Ora cerca punti, ma senza Schick

- di Alessandro Bocci

Chissà se stasera, quando sbucherà dal sottopassa­ggio, Marco Giampaolo penserà che quello poteva essere il suo stadio e i tifosi colorati di viola, i suoi tifosi.

L’allenatore della Sampdoria è stato il primo a cui aveva pensato Corvino una volta deciso che Sousa non sarebbe più stato la guida della Fiorentina e che il futuro doveva essere un italiano, abile a leggere la fase difensiva. La lista dei candidati era articolata: Giampaolo, Di Francesco, Pioli. L’ordine è casuale. Ma forse, in una prima fase, il rivale di oggi aveva un lieve vantaggio, non fosse altro perché Pioli era impegnato all’Inter e Di Francesco non aveva ancora manifestat­o chiaro il desiderio di lasciare Sassuolo. E poi la vecchia Fiorentina di Paulo era un gigante con i piedi d’argilla.

La fase difensiva è stata il tarlo della scorsa stagione e Giampaolo nell’ambiente è considerat­o il più bravo a non prenderle. Poi tutti sappiamo come è andata. Una trattativa vera e propria non c’è stata. Forse neppure un contatto diretto perché nel momento in cui il nome del blucerchia­to è stato accostato alla Fiorentina, lui ha fatto sapere a tutto il mondo che gradiva rimanere dov’era e in tempi rapidi ha firmato il rinnovo del contratto.

A giudicare da come ha reagito alle mosse del mercato del presidente Ferrero, magari si è pentito. Di sicuro, in una partita che la Fiorentina deve provare a vincere con tutte le sue forze, sarà un avversario scomodo. E non solo perché negli ultimi cinque incroci non ha mai perso (l’anno scorso è stato un doppio pareggio). Ma per come giocano le sue squadre: corte, strette, compatte, anche dinamiche e fisiche. Sempre difficili da affrontare perché concedono poco e ocrebbe cupano bene il campo. Il mercato, in qualche modo, condizione­rà la sfida: perché la Fiorentina il gruppo ce l’ha ma lo deve ancora assemblare ed è naturale concedere a Pioli un po’ di tempo. «Mi auguro di trovare i viola ancora in una fase di conoscenze anche se hanno grandi valori individual­i», dice Giampaolo. La Samp, per via del caso Schick, è un cantiere aperto. Il ceco, al centro di un intrigo che coinvolge Roma, Inter e Juve, non è stato convocato e appena se ne andrà sarà rimpiazzat­o da un vecchio obiettivo viola: Duvan Zapata. Giampaolo invoca a gran voce un attaccante e vor- anche un terzino sinistro più affidabile di Murru. Ma sottovalut­are la Doria sarebbe imperdonab­ile. Intanto il 4-3-1-2 blucerchia­to è competitiv­o, con Ramirez, vecchio pallino di Corvino, dietro le punte Caprari e soprattutt­o l’ex Quagliarel­la, il più pericoloso della banda, una doppietta all’esordio contro il Benevento, l’attaccante del campionato italiano con più gol all’attivo: ben 110, due in più di Pazzini. Il resto ce lo mette Giampaolo.

Occhio alle ripartenze e a scoprirsi. Bisognerà restare in palla sino al 95’ per non essere puniti. Un impegno tosto per la Fiorentina che ha tre partite per rilanciars­i e accendere Firenze: stasera la Samp e poi, dopo la sosta, il Verona in trasferta e il Bologna in casa.

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L’allenatore della Samp Giampaolo

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