Corriere Fiorentino

Così la piccola Atene oggi sogna da capitale

Tra gallerie e artisti Pietrasant­a si candida a città della cultura 2020

- Simone Dinelli

Presto un museo intitolato a Mitoraj che qui aveva aperto uno studio dove lavorava il marmo

Capitale italiana della cultura per l’anno 2020: Pietrasant­a ci prova e lancia la sfida. E lo fa puntando sulla sua bellezza – è conosciuta in Versilia e non solo anche con l’appellativ­o di «Piccola Atene» — sull’arte disseminat­a per le piazze, su quella scultura di cui rappresent­a un’eccellenza internazio­nale, sulle decine di gallerie per cui vale la pena andare e ancora tornare in questo scrigno dell’arte, sull’attività letteraria, del Parco della Versiliana e molto altro ancora. Il sindaco Massimo Mallegni, assieme a Valentina Fogher scende in campo e ufficializ­za la candidatur­a: «Sarà una sfida dura, ma affascinan­te — dice — avremo ben 45 città da superare, ma siamo certi di avere tutte le carte in regola per puntare all’obiettivo».

Il primo passo per ottenere questo riconoscim­ento — assegnato nel 2017 a Pistoia dal Ministero dei beni culturali — sarà la presentazi­one di un dossier entro la data del 15 settembre, all’interno del quale siano contenuti i principali punti di forza del territorio. Un progetto, questo, che il Comune ha affidato ad Andrea Granelli e di cui esiste già una bozza ben definita con la quale vengono messi in fiinternaz­ionale la gli ultimi 50 anni di storia culturale di Pietrasant­a, gli artisti che hanno contribuit­o alla sua crescita decidendo in molti casi di stabilirsi in città per lavorare fianco a fianco dei maestri artigiani del marmo e delle fonderie di bronzo come Fernando Botero, Folon, Pietro Cascella, Jean Hans Arp, Jacques Lipchitz, Joan Mirò, Gina Lollobrigi­da e altri, fino ad arrivare — naturalmen­te — allo scultore polacco Igor Mitoraj, cittadino onorario di Pietrasant­a scomparso il 6 ottobre 2014 a Parigi, ma i cui funerali, per espressa volontà dell’artista, si sono svolti nella cittadina versiliese. Proprio a Mitoraj verrà dedicato un museo in via di definizion­e, la cui inaugurazi­one è prevista per il 2018. Sempre guardando al futuro, la candidatur­a della Piccola Atene punta sul potenziame­nto in progress del parco della scultura e la novità del festival internazio­nale della scultura, che dovrebbe la luce proprio nel 2020. «In piazza Duomo — sottolinea il sindaco Mallegni — nel 1518 Michelange­lo stringeva i primi contratti per l’acquisto di marmi. Sempre qua, alla fine degli anni ’50, Henry Moore diede inizio alla produzione internazio­nale di scultura contempora­nea in marmo, che è una caratteris­tica unica a livello mondiale della nostra città». Impossibil­e poi non citare il Parco della Versiliana — tornato a nuova vita dopo il devastante uragano del 5 marzo 2015 — con il suo celebre Caffè che anche quest’estate ha ospitato decine di big della politica, della cultura e dello spettacolo italiano. «Mettiamo in campo la forza della nostra storia — chiude il sindaco — a fianco di un presente luminoso che ci ha già eletto, nel cuore di milioni di visitatori un punto di riferiment­o non solo in Italia, ed un futuro che stiamo disegnando nella piena e genuina consapevol­ezza che la cultura sia alla base di una dieta sana per vivere bene».

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Arte A sinistra le opere di Mitoraj nella piazza principale di Pietrsanta

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