SEGNALI D’AGOSTO Orgoglio e orrori
Corvino dice che quella della Fiorentina è stata «un’estate impegnativa». Il timore è che l’autunno lo sia ancora di più. Perché vero: la squadra è stata rivoluzionata e Pioli ha bisogno di tempo — quanto? — per far diventare squadra un gruppo di giovani e promettenti talenti. Però ieri sera, nella prima uscita della stagione al Franchi, sono riemersi, lampanti, tutti i limiti che si erano già palesati domenica sera nel 3-0 contro l’Inter a San Siro. Due indizi fanno una prova, direbbe un elementare dottor Watson. Che i terzini siano oramai una merce rara se ne sono accorti anche i club ultra-milionari: ma i i quattro a disposizione di Pioli (Tomovic, Gaspar, Biraghi, Maxi Olivera) quante garanzie possono offrire a una difesa che, con il 4-2-3-1, non può solo fare affidamento sulla solidità dei centrali? Il colpo di mano di Tomovic (già ammonito), che oltre al rigore del 2-0 rischiava di far giocare la Fiorentina in 10 per quasi un’ora, ha convinto l’allenatore viola a far esordire il brasiliano Gaspar: un gigante rispetto al serbo, ancora poca cosa nell’economia generale del gioco. Difficile trovare alternative sul mercato ora (servirebbe un cacciatore di pepite), più probabile che durante la sosta Pioli rifletta sulla possibilità di cambiare lo schieramento della difesa, puntando sulla solidità di Astori (ieri un po’ impacciato), Pezzella (buono l’esordio) e Vitor Hugo. Certo, rispetto a Milano si è visto un gioco leggermente più fluido, soprattutto nel secondo tempo. L’esperienza di Badelj, infaticabile distributore di palloni e inaspettato goleador, si è vista: il croato è indispensabile nella Fiorentina Millennials. L’asse dei figli d’arte Chiesa-Simeone poi qualcosa di buono lo ha fatto vedere, ma sia l’uno che l’altro hanno bisogno di maturare un’intesa che non può basarsi solo sul talento e sulla buona volontà. Prima della prossima partita — con il Verona al Bentegodi — ci sono quindici giorni di allenamenti (e quattro di mercato). La Sampdoria era una squadra, sulla carta, alla portata della Fiorentina. Così non è stato. D’agosto può capitare, ma è un segnale da non sottovalutare.