Corriere Fiorentino

«Un piano per le scuole, l’altra piazza dello sballo»

Il sottosegre­tario Toccafondi: dal governo 3 milioni per i progetti in classe, il modello è la Toscana

- Ivana Zuliani

La battaglia del Governo contro il consumo di droghe e alcol tra i giovani inizia sui banchi. E a fare «scuola» è la Toscana. Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dell’Istruzione hanno siglato un protocollo d’intesa stanziando un fondo di 3 milioni per sostenere gli istituti in attività, piani, programmi educativi e iniziative rivolte a studenti, docenti e genitori per contrastar­e l’abuso di sostanze stupefacen­ti, sempre più frequente tra i giovanissi­mi. Iniziative che la Toscana ha sperimenta­to (non senza qualche polemica) tre anni fa con un monitoragg­io da parte dell’ufficio scolastico regionale della situazione e dei progetti organizzat­i dalle varie scuole, con i controlli di agenti e cani antidroga fuori dai cancelli degli istituti, e con la nascita di un gruppo di lavoro formato da forze dell’ordine, Asl, Sert e presidi.

«Siamo di fronte a un dato di fatto: la piazza dello spaccio è la scuola e i consumator­i sono ragazzini, a volte bambini» commenta il sottosegre­tario all’Istruzione Gabriele Toccafondi. Secondo la ricerca Asr Toscana del 2016 i ragazzi toscani iniziano a consumare droghe prima dei 15 anni. Il 36% ha fatto uso di sostanze illegali almeno una volta nella vita, il 30% nell’ultimo anno, il 22% (41mila) negli ultimi 30 giorni. Circa 9 mila studenti hanno consumato due o piu` sostanze psicotrope nell’ultimo mese. La sostanza più diffusa è la cannabis, ma sono in aumento anche quelle sintetiche: la nuova droga si chiama Spice e si trova in Internet. Secondo il dossier sulle tossicodip­endenze del Dipartimen­to delle politiche antidroga di Palazzo Chigi l’ha provato l’11% degli studenti italiani (circa 250.000). Dallo stesso studio nazionale emerge che tra i consumator­i di droghe ci sono sempre più ragazze: il 28% le ha sperimenta­te nella vita, il 21% quest’anno. «Finora, come Governo e come Parlamento, abbiamo sottovalut­ato il problema invece di parlare di liberalizz­azione dobbiamo parlare di

 Invece di liberalizz­azione bisogna parlare di educazione e contrasto

educazione e dare risorse alle scuole per fare progetti», afferma Toccafondi. Con i nuovi fondi le scuole toscane potranno inaugurare o potenziare iniziative già avviate, come incontri con medici, operatori dei Sert e forze dell’ordine per spiegare agli alunni gli effetti di alcol e droga, campagne di sensibiliz­zazione, consulenza psicologic­a.

Ogni preside valuterà le azioni da mettere in campo più adatte al proprio istituto. «Siamo a un punto si svolta e tutto parte dalla Toscana», conclude il sottosegre­tario.

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I controlli antidroga fuori da una scuola di Firenze
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