Corriere Fiorentino

«Sono strade, non check-point» Boeri lancia il modello Firenze

Concorso di idee per rendere belle le barriere anti assalto. La Prefettura chiede 40 militari in più

- Antonella Mollica antonella.mollica@rcs.it

L’operazione fioriere contro il terrorismo va avanti a passi spediti. Dopo via Martelli e San Lorenzo si proseguirà con le installazi­oni su via dei Calzaiuoli dove sono previste in totale 22 «barriere». Del piano sicurezza messo a punto nei giorni scorsi, dopo l’attentato di Barcellona, se n’è discusso ieri nuovamente in Prefettura a Firenze alla presenza del viceprefet­to Tiziana Tombesi, del sindaco Dario Nardella, del questore Alberto Intini e del comandante provincial­e dei carabinier­i Giuseppe De Liso.

La settimana prossima intanto sulla rete civica del Comune verrà pubblicato il bando per una consultazi­one on line di creativi sulle idee migliori per proteggere gli obiettivi sensibili. La commission­e sarà presieduta dal sindaco Dario Nardella e dall’architetto Stefano Boeri (che insieme, ieri, hanno effettuato un sopralluog­o a San Lorenzo).

«Non dobbiamo cedere al ricatto dei terroristi che ci spingono a chiuderci in casa — ha detto ieri Boeri da Palazzo Vecchio — Non possiamo permettere che la messa in sicurezza trasformi migliaia di piazze e spazi pubblici in zone sovraccari­che di blocchi di cemento, quasi fossero dei check point militari. L’idea di mettere insieme vivaisti, botanici, designer, architetti, è eccellente. Firenze presenterà al mondo un ventaglio di possibilit­à per trasformar­e i dispositiv­i per la sicurezza in elementi di arredo urbano di qualità. Non dobbiamo dare soddisfazi­one a questa follia omicida».

Le piante di ulivo, ha spiegato Boeri, potrebbero costituire la soluzione valida per le fioriere: «L’ulivo mi sembra un segno di vita potentissi­mo come risposta alla follia di queste belve». «Non possiamo lasciare le nostre città si trasformin­o in bunker militari — ha ribadito il sindaco Nardella — abbiamo bisogno di più sicurezza senza rinunciare alla bellezza e alla nostra identità».

Una delle questioni poste dal questore Intini nel corso dell’incontro in Prefettura riguarda il passaggio dei mezzi di soccorso: «Dobbiamo valutare esattament­e il punto in cui posizionar­e le barriere per evitare che possano rallentare o ostacolare il passaggio dei mezzi di soccorso in caso di necessità. E non parlo solo le auto delle forze dell’ordine ma soprattutt­o delle ambulanze o dei mezzi dei vigili del fuoco».

Quello delle barriere anti terrorismo — ha poi spiegato Intini — è solo una parte del lavoro per ridurre i rischi: «C’è un lavoro sotterrane­o che va avanti senza sosta e riguarda controlli, investigaz­ioni e coordiname­nto con l’attività di intelligen­ce. C’è un continuo scambio di informazio­ni a livello nazionale». A Firenze, ha spiegato il colonnello De Liso dei carabinier­i, «abbiamo squadre speciali particolar­mente addestrate nel campo della prevenzion­e antiterror­ismo».

Intanto dalla Prefettura è partita la richiesta al Viminale per avere 40 militari in più da destinare proprio ai controlli antiterror­ismo in strada.

 Il questore Le fioriere non diventino un ostacolo Sono solo una parte del lavoro

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Nardella e Stefano Boeri ieri durante il sopralluog­o in San Lorenzo Sotto, l’incontro con architetti e paesaggist­i in Palazzo Vecchio In basso, il questore Intini
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