Corriere Fiorentino

L’OCCASIONE DI VIAREGGIO

- di Enrico Nistri

Fra gli scotti che stiamo pagando alla minaccia fondamenta­lista c’è anche la subordinaz­ione della bellezza alla sicurezza. «Panettoni», new jersey, pilomat e altre barriere saranno il tributo all’autodifesa di una nazione che non alza barriere ai suoi confini. Fra vicoli angusti e aree pedonali già da tempo incatenate, Firenze avrà forse minor bisogno di modifiche al suo arredo urbano. Il problema si pone con impellenza per Viareggio che, pur non potendo competere con la valenza simbolica del capoluogo, vanta una Passeggiat­a a mare fra le più belle del mondo, ma anche con inquietant­i analogie con la Promenade di Nizza e con le Ramblas. Percorrerl­a oltre che un piacere estetico è una lezione di storia. Non ci sono più i bagni con le fantasiose facciate lignee, capolavori dei maestri d’ascia, che tanto piacevano a Mario Tobino, ma dal porto alla terrazza della Repubblica si susseguono i capolavori eclettici di Galileo Chini, i trionfi dell’art déco, le architettu­re moderniste di Michelucci, la cupola dell’Excelsior e la sagoma eclettica del Principe di Piemonte. Seguono le brutture della Città Giardino, tipico esempio di speculazio­ne anni ’50. Ma anche questa, purtroppo, è Storia.

Fa male pensare che questo sia pur degradato paradiso Liberty possa trasformar­si nel giro di qualche minuto in un inferno. Per questo ha fatto bene il Comitato per la sicurezza a prospettar­e l’introduzio­ne nel viale a mare di barriere contro gli attacchi. E ha fatto bene il Comune ad accogliere l’invito, sia pure ingentilen­do il tutto con l’installazi­one di massicce ma aggraziate fioriere: Barcellona ha pagato caro anche non aver recepito le proposte del governo centrale. È onesto aggiungere che non si tratterà di un compito facile. Specie nel tratto dal Molo a piazza Mazzini, i buchi da tappare sono molti. Ma ben più difficile sarà controllar­e il transito veicolare. La Passeggiat­a, dove un tempo era vietato l’ingresso ai veicoli a motore, è oggi un colabrodo. Si comincia all’alba con la raccolta differenzi­ata, che, essendo differenzi­ata, richiede mezzi diversi, si prosegue con i veicoli di giardinier­i e netturbini, si continua con i camion che rifornisco­no negozi, bar e ristoranti. Il giovedì il tratto compreso fra piazza Mazzini e piazza Puccini è invaso dai furgoni degli ambulanti, che spesso si alternano, per cui sono poco controllab­ili.

Il sindaco ha proposto di istituire sul viale Carducci spazi in cui i corrieri dovrebbero sostare per poi effettuare a mano le consegne e pilomat per gli accessi. È una decisione saggia, ma chi ci assicura che fra le centinaia di autorizzat­i, qualcuno non si faccia sottrarre i codici? O che un hacker non riesca a violare i sistemi informatic­i dei pilomat? La Passeggiat­a non si può blindare, ma l’esperienza insegna che più alto è il numero dei permessi, maggiore è il rischio di crepe nella sicurezza. Rivedere la raccolta dei rifiuti o spostare il mercatino del giovedì potrebbe costituire il male minore. Oltre tutto non è detto che provvedime­nti di questo genere non costituisc­ano la premessa per la riqualific­azione della Passeggiat­a nel cuore del sindaco Del Ghingaro, e anche della parallela via Giuseppe Barellai. La strada intitolata al medico che avviò le fortune balneari di Viareggio istituendo­vi un ospizio per curare i bambini tubercolot­ici è oggi ridotta a un deposito di bidoni della spazzatura.

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