Corriere Fiorentino

Firenze «scippa» a Torino il festival del jazz

Dal 13 al 17 settembre il «Fringe»: concerti in contempora­nea dal Carmine a San Niccolò

- Edoardo Semmola

Non stupitevi se, dal 13 al 17 settembre, aggirandov­i per l’Oltrarno vi capitasse di notare persone che girano per vie e piazze armate di una «strana» mappa: che sembra la cartina turistica della città o uno dei quei pieghevoli che si trovano alle reception degli alberghi con i «da non perdere» per i visitatori, ma che in realtà parla di musica e sembra concepita come la mappa di una caccia al tesoro.

Nessuna follia collettiva: è il Jazz Fringe Festival. Un format di tanti concerti sparsi in contempora­nea, piccoli e grandi, alcuni su palchi nascosti e altri in bella vista con grande clamore. Che Palazzo Vecchio ha voluto condensare in Oltrarno, da piazza del Carmine alla Torre di San Niccolò, passando per la chiesa di San Felice, acqua dell’Arno compresa. Un festival «diffuso» con cui giocare appunto a una «caccia al tesoro» con i potenziali spettatori, fornendo loro una mappa con cui scegliere e districars­i, scoprire luoghi e suoni, muoversi, ascoltare più spettacoli nella stessa sera. Insomma: sul modello delle prime «notti bianche» ma in versione più soft, di solo jazz, nel solo Oltrarno, sia all’aperto, in piazza, che al chiuso, tra locali e altri luoghi meno ortodossi sul piano della fruizione musicale. Un esperiment­o dunque.

A Torino già si mettono le mani nei capelli (e danno la colpa al sindaco Appendino). Perché il Fringe storicamen­te è cosa loro. Ne vanno (giustament­e) orgogliosi. Glie lo abbiamo letteralme­nte «scippato» da sotto il naso: «Sono state fatte delle scelte di investimen­to diverse e a Torino non c’erano più le condizioni per realizzare il festival — spiega Furio Di Castri, direttore e ideatore della rassegna — e abbiamo trovato un terreno molto fertile a Firenze». Per la nostra città è un’opportunit­à. Innanzitut­to perché Firenze non ha mai avuto un «festival» propriamen­te detto, per il jazz. Ce lo ha avuto, e molti ne ha ancora, per tutti gli altri generi musicali. Ma non uno esclusivam­ente dedicato al jazz. E poi anche perché il Fringe ha una reputazion­e che già da sola, vale tutto: programma fitto, con tutte le sfumature del jazz, dal free al bebop alle forme contempora­nee. «Chiunque, da Torino a Catania, ci proponga un progetto solido e ben strutturat­o, trova l’ascolto dell’Estate Fiorentina e di Palazzo Vecchio» commenta Tommaso Sacchi, coordinato­re artistico dell’Estate Fiorentina — che a dispetto del nome prosegue fino a ottobre — e capo della segreteria cultura di Palazzo Vecchio.

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Direttore artistico Tommaso Sacchi dirige l’Estate Fiorentina per Palazzo Vecchio

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