Cede la gru per la Luminara Due operai morti tra la folla
Lucca, tragedia in pieno centro. Il sindaco: il 13 sarà lutto cittadino
La gru con il cestello ha ceduto di schianto in pieno giorno, di fronte a decine di passanti impotenti e inorriditi, facendo precipitare al suolo i due uomini al lavoro che si trovavano al suo interno da un’altezza di circa dieci metri, senza lasciar loro alcuna possibilità di scampo. Così ieri pomeriggio attorno alle 16,30 si è consumata la tragedia in cui una coppia di operai ha perso la vita in via Vittorio Veneto, nel cuore del centro storico di Lucca e di fianco a quella piazza San Michele che è uno dei luoghi più frequentati da turisti di tutto il mondo in visita nella città delle Mura.
E anche ieri, nel momento dell’accaduto, di gente sul posto intenta nello «struscio» ce n’era tanta, come ogni giorno: nessun altro però è rimasto coinvolto, visto che l’area attorno alla gru era stata momentaneamente «recintata» proprio per l’esecuzione dei lavoro. A rendere ancora più scioccante l’accaduto è il fatto che le due vittime fossero impegnate nelle operazioni di montaggio delle installazioni per i lumini di cera in vista della Luminara di Santa Croce, in programma come da tradizione la sera del 13 settembre e considerata la festa religiosa più popolare e importante dell’anno per la comunità religiosa lucchese, capace di richiamare ogni anno decine di migliaia di fedeli da tutto il territorio provinciale. L’arcivescovo Italo Castellani, non appena appresa la notizia, ha annunciato che la processione con il Volto Santo fra 11 giorni si svolgerà senza l’accensione dei lumini stessi, in segno di lutto e vicinanza alle famiglie delle vittime: «È necessario lanciare un segnale forte alla nostra comunità in lacrime». Un fatto, questo, senza precedenti, perlomeno nella storia recente di questa secolare celebrazione. Annullati anche i fuochi d’artificio previsti alla fine della processione.
Ieri tutto è accaduto in pochissimi attimi: il cassone di una gru della Cooperativa Morelli — ditta titolare dell’appalto per il montaggio dei porta lumini — dentro al quale si trovavano i due operai ha ceduto ed è crollato, forse per la rottura di uno dei due pistoni di sostegno. I soccorsi sono scattati immediatamente: sul posto sono giunte le ambulanze inviate dalla centrale operativa del 118: è stato allertato anche l’elisoccorso Pegaso, ma tutto è stato inutile. Eugenio Viviani, 54 anni e abitante a Santa Maria del Giudice, sposato e con un figlio di 18 anni, è deceduto sul colpo; il suo collega Antonio Pellegrini, 61 anni e abitante a Lammari, sposato e con 3 figli, è stato trasportato all’ospedale San Luca di Lucca in condizioni disperate, ma è morto poco dopo. Sul luogo dell’accaduto, per i rilievi e le indagini, polizia, carabinieri, addetti della Usl per la sicurezza sul lavoro, tecnici comunali e vigili.
Dolore e sgomento per l’accaduto sono stati espressi dal sindaco Alessandro Tambellini (che ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali), dal senatore Andrea Marcucci — «attendiamo di conoscere le cause del crollo del cestello della gru» — e dal governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. «Quattro morti sul lavoro in una settimana in Toscana, è inaccettabile — ha affermato il governatore — Ma noi non vogliamo arrenderci. Abbiamo messo in campo risorse ingenti e anche uomini e mezzi, contro questo piaga».