Corriere Fiorentino

Dalai Lama, Minniti, Englaro Il festival che interroga la fede Francesca Campana: «Identità sbiadite e valori culturali più tiepidi? Occorre riscoprire noi stessi»

Tre giorni di religioni a confronto su una domanda: «Chi siamo?»

- Edoardo Semmola

Dalai Lama, e non solo. Sarà un Festival delle Religioni particolar­mente «dialettico», tanto che potrebbe addirittur­a avere momenti conflittua­li, sul piano squisitame­nte intellettu­ale s’intende, quello che si svolgerà il 19 e poi dal 22 al 23 settembre a Firenze sotto la direzione di Francesca Campana Comparini. Attesissim­o e già ampiamente annunciato il capo spirituale del buddismo tibetano che aprirà la tre giorni di dibattiti nel bagno di folla del Mandela Forum.

Ma il tema di questa edizione intitolata «Io sono» perché declinata sul tema dell’identità nel doppio binario di affermazio­ne di sé e di confronto con l’altro, sarà sviscerato secondo alcune delle più calde tematiche dell’attualità: guerra, fine vita, radici culturali e religiose dell’Europa, fede e ragione. Poiché «viviamo in un’epoca in cui le identità sembrano sbiadirsi e i valori culturali e religiosi intiepidir­si — come spiega l’ideatrice del festival Campana Comparini — il festival vuole dire con umiltà ma con determinaz­ione: “siate”. Qualunque cosa siate, scopritelo e siatelo».

La mattinata del 19 vedrà, con il Dalai Lama, nell’incontro moderato dalla pretà sidente Rai Monica Maggioni, la presenza del fondatore della Comunità Ecumenica di Bose, Padre Enzo Bianchi, dell’Imam di Firenze e presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia Izzedin Elzir e del giurista Joseph Weiler. Venerdì 22 nella Sala Ferri del Gabinetto Viesseux si confronter­anno sulle radici culturali comuni e non Vittorio Sgarbi e Sergio Risaliti, accompagna­ti dal filosofo Sergio Givone. Mentre alla moschea di Firenze il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini farò dialogare i rappresent­anti di tutte e tre le principali religioni monoteisti­che con la professore­ssa di Lingua e Cultura Araba Francesca Maria Corrao: don Alfredo Jacopozzi della facoltà Teologica dell’Italia centrale, Daniela Misul della comunità ebraica e Mohamed Bamoshmoos­h della comuni- Islamica. Mentre del rapporto tra fede e ragione dibatteran­no padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato, e il professor Piergiorgi­o Odifreddi: un religioso fuori dagli schemi e il «matematico impertinen­te» alfiere dell’ateismo, guidati da Andrea Simoncini, professore di Diritto Costituzio­nale.

L’ultima giornata sarà poi dedicata ai grandi temi dell’agenda politica attuale, come il testamento biologico e il dibattito culturale sul fine vita e le migrazioni. «Fino a quando siamo?» è la domanda che si porranno al Cenacolo di Santa Croce Beppino Englaro, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma di questa domanda con la figlia Eluana, padre Guidalbert­o Bormolini e Gian Paolo Donzelli, professore di Neuroscien­ze. Di quale ruolo abbia la religione negli attuali scenari di guerra parleranno Ernesto Galli della Loggia e il professor Micheal Maffesoli della Sorbona, moderati da Alberto Negri. Mentre di migrazioni e integrazio­ne discuteran­no con Lilli Gruber il Ministro degli Interni Marco Minniti e Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa.

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Fedi a confronto Francesca Campana Comparini introduce la sessione di incontri dello scorso festival nel Cenacolo di Santa Croce

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