Dalai Lama, Minniti, Englaro Il festival che interroga la fede Francesca Campana: «Identità sbiadite e valori culturali più tiepidi? Occorre riscoprire noi stessi»
Tre giorni di religioni a confronto su una domanda: «Chi siamo?»
Dalai Lama, e non solo. Sarà un Festival delle Religioni particolarmente «dialettico», tanto che potrebbe addirittura avere momenti conflittuali, sul piano squisitamente intellettuale s’intende, quello che si svolgerà il 19 e poi dal 22 al 23 settembre a Firenze sotto la direzione di Francesca Campana Comparini. Attesissimo e già ampiamente annunciato il capo spirituale del buddismo tibetano che aprirà la tre giorni di dibattiti nel bagno di folla del Mandela Forum.
Ma il tema di questa edizione intitolata «Io sono» perché declinata sul tema dell’identità nel doppio binario di affermazione di sé e di confronto con l’altro, sarà sviscerato secondo alcune delle più calde tematiche dell’attualità: guerra, fine vita, radici culturali e religiose dell’Europa, fede e ragione. Poiché «viviamo in un’epoca in cui le identità sembrano sbiadirsi e i valori culturali e religiosi intiepidirsi — come spiega l’ideatrice del festival Campana Comparini — il festival vuole dire con umiltà ma con determinazione: “siate”. Qualunque cosa siate, scopritelo e siatelo».
La mattinata del 19 vedrà, con il Dalai Lama, nell’incontro moderato dalla pretà sidente Rai Monica Maggioni, la presenza del fondatore della Comunità Ecumenica di Bose, Padre Enzo Bianchi, dell’Imam di Firenze e presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia Izzedin Elzir e del giurista Joseph Weiler. Venerdì 22 nella Sala Ferri del Gabinetto Viesseux si confronteranno sulle radici culturali comuni e non Vittorio Sgarbi e Sergio Risaliti, accompagnati dal filosofo Sergio Givone. Mentre alla moschea di Firenze il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini farò dialogare i rappresentanti di tutte e tre le principali religioni monoteistiche con la professoressa di Lingua e Cultura Araba Francesca Maria Corrao: don Alfredo Jacopozzi della facoltà Teologica dell’Italia centrale, Daniela Misul della comunità ebraica e Mohamed Bamoshmoosh della comuni- Islamica. Mentre del rapporto tra fede e ragione dibatteranno padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato, e il professor Piergiorgio Odifreddi: un religioso fuori dagli schemi e il «matematico impertinente» alfiere dell’ateismo, guidati da Andrea Simoncini, professore di Diritto Costituzionale.
L’ultima giornata sarà poi dedicata ai grandi temi dell’agenda politica attuale, come il testamento biologico e il dibattito culturale sul fine vita e le migrazioni. «Fino a quando siamo?» è la domanda che si porranno al Cenacolo di Santa Croce Beppino Englaro, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma di questa domanda con la figlia Eluana, padre Guidalberto Bormolini e Gian Paolo Donzelli, professore di Neuroscienze. Di quale ruolo abbia la religione negli attuali scenari di guerra parleranno Ernesto Galli della Loggia e il professor Micheal Maffesoli della Sorbona, moderati da Alberto Negri. Mentre di migrazioni e integrazione discuteranno con Lilli Gruber il Ministro degli Interni Marco Minniti e Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa.