Corriere Fiorentino

Il manager tedesco: prima di me gestione da market

- R.C.

A due anni dalla contestata nomina a Firenze come primo direttore non italiano degli Uffizi, e dopo aver annunciato a sorpresa il suo addio alla direzione della Galleria con quasi due anni di anticipo, Eike Schmidt ha affidato alcune dure riflession­i in un’intervista alla Süddeutsch­e Zeitung, uno dei più importanti quotidiani tedeschi. La prima domanda, «di rito», riguarda il peso della burocrazia italiana nella direzione del museo. «La burocrazia è un ostacolo enorme, più volte mi ci sono scontrato e in molti casi anche con successo», ha risposto Schmidt. «Ma ci sono problemi anche in altri settori, ad esempio c’è una tradizione di conflitto tra Firenze e lo Stato. Quando sono arrivato, ho trovato una causa in corso da anni per un irrilevant­e errore formale, una questione che aveva succhiato tempo e denaro e che era diventata del tutto obsoleta. L’ho subito chiusa», prosegue il direttore. Schmidt continua descrivend­o l’atteggiame­nto nostalgico di certi puristi che hanno criticato la sua direzione, simili ai personaggi del Giardino dei ciliegi di Ceckov. Il problema del museo è che «a lungo si è pensato: abbiamo così tanti visitatori che vengono comunque, che possiamo prendere i soldi e occuparci esclusivam­ente di arte. Questo è un approccio un po’ altezzoso che esclude i visitatori» prosegue Schmidt. «Quando si guadagnano più soldi possibile e si investe il meno possibile, si dirige un museo come un supermarke­t. Bisogna cercare di fare tornare i visitatori dopo la prima volta, offrendo modalità diverse di fruizione». Da Firenze, rispondend­o all’affondo di Nardella sulla necessità di individuar­e subito una nuova guida per la Galleria, Schmidt ha spiegato: «Do tutta la mia disponibil­ità, anche dopo il termine del mio mandato che scadrà a novembre 2019, a garantire una transizion­e ottimale con il mio successore». E poi: «Concordo pienamente con Nardella sul valore della riforma Franceschi­ni: inoltre, dopo aver parlato con il ministro, ho avuto una conversazi­one con il sindaco da cui è emersa la piena volontà di proseguire e intensific­are la nostra collaboraz­ione e tutti programmi per la città».

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