L’annuncio di Alia: nel 2021 ricicleremo il 70% dei rifiuti
Un servizio unico per 59 Comuni, un appalto da 240 milioni. Il piano di Nardella: più differenziata e spazzini
Una firma che dà il via alla rivoluzione della gestione dei rifiuti in Toscana, dove il servizio in 59 Comuni sarà gestito da Alia, il nuovo colosso capitanato dalla fiorentina ex Quadrifoglio e che ha poi assorbito le altre società partecipate. Lo scorso 31 agosto, e l’Ato Toscana centro, hanno infatti sottoscritto il contratto sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Sul piatto c’è un «appalto», chiamiamolo così, da circa 240 milioni l’anno, versati dai Comuni.
In testa a questo nuovo piano, guidato dall’amministratore delegato di Alia, Livio Giannotti, c’è Firenze, che, grazie ad un piano complessivo di 140 milioni di investimenti punta ad aumentare di 11 punti percentuali la quota della raccolta differenziata. «Oggi siamo al 59%, ma nel 2021 arriveremo al 70% grazie al potenziamento dei centri di raccolta, così da essere la prima grande città italiana a raggiungere questo risultato, anche puntando di più sul porta a porta», spiega il sindaco di Firenze. Si tratta, sottolinea Nardella, di «un traguardo importantissimo, perché chiude tutta la fase iniziale della gara dandoci un quadro chiaro: dal 31 agosto decorreranno 180 giorni nel corso dei quali Alia definirà con tutti i Comuni interessati e nel dettaglio il piano esecutivo della gestione del ciclo dei rifiuti». E poi Palazzo Vecchio traccia gli altri obiettivi: da un maggiore impegno per pulire i quartieri più sporchi, alla costruzione di altre 17 postazioni di cassonetti interrati.
«Vogliamo che sia potenziato tutto il servizio della raccolta e dello smaltimento. In particolare nel quartiere 5, il più popoloso della città ed è anche quello che ad oggi ha presentato i maggiori problemi, e in centro storico che ha l’onore di sopportare flussi sempre crescenti del turismo», aggiunge il sindaco. Inoltre, altro punto fermo messo sul tavolo da Nardella con i vertici di Alia: «Intendiamo proseguire rapidamente e completare il progetto per le isole interrate per i rifiuti, che si stanno confermando una mossa fondamentale per limitare il degrado provocato dai vecchi cassonetti». Infine, «chiediamo il potenziamento del servizio su strada, degli operatori ecologici su strada, quelli cioè che un tempo si chiamavano spazzini e che ci garantiscono un’attenzione particolare su strade e periferie».
Da segnalare, inoltre, l’ennesimo slittamento della sentenza del Consiglio di Stato sulla costruzione dell’inceneritore di Case Passerini: il pronunciamento sarebbe dovuto arrivare a inizio ottobre, ma si prevede un ritardo di circa un mese.