OLTRARNO JAZZ ANCHE IL FIUME IN MUSICA
Arriva da Torino, dal 13 al 17 settembre, la prima edizione fiorentina del Fringe Festival Oltre 200 artisti per 50 performance a ingresso gratuito sparsi in 21 luoghi diversi Con le Night Towers in San Niccolò e i concerti sulla zattera di fronte a Ponte
Lo pensi in orizzontale. Ma lo suoni «in verticale». È il jazz, o almeno la sua versione «fringe» — derivata dall’omonima esperienza scozzese — che impareremo a conoscere per la prima volta a Firenze la prossima settimana. E che prenderà possesso dell’Oltrarno, tutto, dalla Torre di San Niccolò a piazza del Carmine e oltre, fino a piazza Pier Vettori dove ha sede il Porto di Mare, ultimo avamposto a ovest di questo esperimento di «festival diffuso e “orizzontale” come lo è il quartiere che lo ospita» per usare la definizione del direttore dell’Estate Fiorentina, Tommaso Sacchi. Con, tra i tanti, i concerti che scendono dalla Torre di San Niccolò e quelli a otto metri d’altezza delle Night Towers.
Il Firenze Jazz Fringe diretto da Furio Di Castri, che porterà dal 13 al 17 settembre 50 performance originali a ingresso gratuito in 21 luoghi diversi del quartiere con oltre 200 musicisti coinvolti è «il festival che mancava» per dirla con le parole del sindaco Dario Nardella, e che «per me rappresenta un sogno coronato». Arriva a Firenze con un portato di esperienza e di «nome» importante: è stato per anni uno dei fiori all’occhiello di Torino. Città che ha abbandonato dopo qualche incomprensione logistica con l’amministrazione a 5 Stelle («rischiava di chiudere, sarebbe stata una ferita per tutta l’Italia» ha detto Nardella) scegliendo di venire a Firenze.
Le sue due principali e più conosciute caratteristiche, oltre alla dimensione diffusa e sparpagliata in una vasta area urbanistica, sono i concerti sull’acqua e le Night Towers: triangoli costituiti dalle torri usate dai grandi palcoscenici per l’amplificazione dove il pubblico sta in mezzo e gli artisti suonano a otto metri da terra. Due caratteristiche che saranno declinate anche su Firenze: le Towers costruite in piazza Poggi e la zattera che «suonerà» nell’Arno di fronte a Ponte Vecchio.
«Firenze è la città ideale per questo format — esordisce Di Castro — per il modello di vita che l’Oltrarno esprime e perché la città stessa è un palcoscenico naturale». Piazza Santo Spirito sarà sferzata dal ritmo delle marchin’ band dalle 19, la Sala Vanni al Carmine ospiterà le esibizioni più intime con il pianoforte a coda (c’è anche un omaggio al genio turbolento del fiorentino Luca Flores), la musica per organo avrà casa al Nof in Borgo San Frediano e le jam session notturne — per chi vuol tirar tardi con la musica ma non disturbare il sonno degli altri — saranno tutte concentrate al Porto di Mare. All’aperto si suona anche al Torrino di Santa Rosa, alla spiaggetta, mentre al chiuso oltre ai tanti locali faranno da palcoscenico musicale anche il museo della Specola e la
chiesa di San Felice. Per districarsi occorrerà una vera mappa del tesoro, che sarà distribuita in tutti gli angoli del quartiere. Il parterre è composto da un mix di artisti toscani di calibro come Simone Graziano, Nico Gori, Alessandro Galati, e ospiti come Bojan Z che apre le danze con la compagnia Cafeulé sulla Torre di San Niccolò il 13 alle 21, Giovanni Falzone, Gianluca Petrella, Gavino Murgia, Nguyen Le, Philippe Garcia, Achille Succi, Alonso Guillem, il trio Andy Music, il Trio Bobo e molti altri. Palazzo Vecchio ha stanziato 97 mila euro per realizzare il festival. Più 70 mila dagli sponsor.