Corriere Fiorentino

Benassi ricomincia dal trio

L’ex granata ancora alla ricerca del passo giusto nella linea a tre dietro all’unica punta Simeone «Ho trovato difficoltà con l’Inter e la Samp, ma ora va meglio». E domenica Pioli si aspetta un salto in avanti

- Stefano Rossi

Due prestazion­i grigie non saranno una prova ma almeno un indizio sì. Marco Benassi è ancora alla ricerca del suo posto nella Fiorentina. Contro Inter e Sampdoria il tecnico Pioli lo ha schierato come trequartis­ta, un ruolo che vorrebbe cucirgli addosso. Una novità rispetto al passato. Sì, perché nel corso della sua giovane ma precoce carriera, è cresciuto e si è affermato come interno di centrocamp­o. Lo ha fatto nelle giovanili a Modena, quando Corvino lo notò per la prima volta, e poi all’Inter fino al Livorno e a Torino. Sacrificio, tiro dalla distanza e tempi di inseriment­o giusti. Queste le caratteris­tiche che lo hanno portato ad indossare la fascia di capitano dei granata e della Nazionale Under 21.

Scavando bene nel suo passato, qualche eccezione tattica si trova. In un paio di circostanz­e, infatti, ha agito largo a sinistra nel 4-2-4 di Ventura, il tecnico tanto discusso in questi giorni. Il rendimento è sempre rimasto elevato fino a quando, lo scorso anno, Mihajlovic ha mollato il rodato centrocamp­o a tre per passare a quello a due con tre trequartis­ti. Fin lì titolare, Benassi ha perso posto e fiducia a vantaggio di Acquah. Chi lo conosce racconta che ha sempre mantenuto un atteggiame­nto profession­ale ed attento. Ma, nonostante questo, in attacco il tecnico serbo ha preferito giocatori di ruolo come Ljajic, Iturbe e Iago Falque. Oggi l’ex granata si trova a rivivere alcune condizioni simili ma in un contesto diverso. Il lavoro che gli viene chiesto comporta un cambiament­o nel modo di stare in campo e di intendere la gara. Servirà maggiore rapidità di esecuzione e la capacità di giocare spalle alla porta.

«Col passare del tempo comincio a trovarmi meglio in questo ruolo. Contro l’Inter ho trovato qualche difficoltà — ha ammesso il giocatore a Sky Sport — ma già nella gara contro la Sampdoria mi son sentito più a mio agio. Sto capendo come interpreta­re questa posizione e sono a disposizio­ne di Pioli». Durante la sosta per le nazionali, Pioli ha insistito molto per fargli interioriz­zare i concetti necessari.

Nel frattempo il mercato ha portato a Firenze anche Cyril Théréau, un altro concorrent­e. Oltre le difficoltà di adattament­o, va tenuta in consideraz­ione questa variante. Infatti ci sono anche Chiesa e Dias sugli esterni e i centrali Saponara Marco Benassi, 22 anni, secondo acquisto più costoso dopo Simeone ed Esysseric. Senza dimenticar­e i giovani Hagi, Zekhnini e Lo Faso. Tutti questi fattori rendono la metamorfos­i tattica di Benassi un’impervia salita. E pensare che la Fiorentina pur di assicurars­elo ha investito dieci milioni: soltanto Simeone è costato di più. Un segnale, chiaro ed inequivoca­bile, che sul giocatore c’è fiducia al di là della chiave tattica. Nel caso in cui l’allenatore dovesse decidere di adottare un centrocamp­o a tre, le difficoltà si annullereb­bero. Ad oggi, però, per stessa ammissione del tecnico, si continuerà verso il modulo proposto fin dal ritiro di Moena. Prima di trovare soluzioni alternativ­e la squadra dovrà trovare un’identità di base.

La sfida contro il Verona di domenica prossima chiama i viola ad una prova di forza per cancellare lo zero in classifica. Pioli valuterà giorno dopo giorno chi schierare alle spalle di Simeone. Lasciare fuori Benassi dopo due sole gare suonerebbe come una prematura bocciatura. Marco lo sa e, continuand­o a coltivare il sogno Nazionale, dovrà applicarsi giorno dopo giorno. L’obiettivo è superare i propri limiti ed i fantasmi del passato che l’attuale modulo gli suscita. E, chiarament­e, dimostrare di poterci stare e diventare protagonis­ta da trequartis­ta. Sarebbe uno smacco nei confronti di chi come Mihajlovic lo ha escluso dai titolari e gli ha sfilato la fascia di capitano senza particolar­i spiegazion­i. La sfida è intrigante ed è solo all’inizio. La sentenza, quella definitiva, come sempre spetterà al campo.

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