Corriere Fiorentino

Stagno, un fiume nero spaventa la città

Eni sotto accusa: lo sversament­o dall’impianto, l’odore di nafta ovunque

- G.G..

Da due giorni i livornesi si chiedono da dove arriva quel forte odore di combustibi­le, gas, nafta che ha portato alle ipotesi più svariate e a decine di telefonate ai numeri di emergenza. Ora c’è una risposta; anzi, due risposte diverse. Ieri, è stato un video di Senza Soste, sito web locale, a far vedere nel Rio Ugione una densa presenza di combustibi­li. «Dopo la ex Delphi in via Enriques, un piccolo fosso parallelo al torrente Ugione è pieno di un liquame scuro che odora di nafta che viene dalla raffineria Eni», scrive il sito. Poche ore dopo, la questione viene affrontata nel vertice con il capo della Protezione civile Angelo Borelli, il sindaco Filippo Nogarin, il presidente della Regione Enrico Rossi e tutte le autorità locali. Borelli conferma che lo sversament­o c’è. La Regione parla di un intervento da parte dell’Arpat e della Capitaneri­a di porto. Ma prima della risposta ufficiale della Capitaneri­a, arriva la conferma dal sindaco di Collesalve­tti, Lorenzo Bacci, ad un altro sito locale, Urban Livorno: quella massa di combustibi­le arriva dalla raffineria Eni di Stagno.

Già domenica, l’odore di combustibi­le era forte «ma la Prefettura ha emanato un comunicato che dava conto delle indagini fatte: non si trattava di questioni legate alla raffineria, ma di incidenti diversi, forse un ribaltamen­to» di un tir-cisterna, spiega Bacci. Ieri invece lo sversament­o dalla raffineria c’è stato: «La situazione — prosegue il sindaco di Collesalve­tti — è stata attenziona­ta anche col capo della Protezione civile nazionale, nel territorio del Comune di Livorno si è verificato uno sversament­o di prodotti all’interno di un canale della raffineria che poi ha collimato col canale Ugione. Ovviamente gli odori non hanno confini e si sentono su entrambi i Comuni. È in corso un’indagine della Capitaneri­a di porto». Bacci spiega che è già in corso un’attività di regimazion­e delle acque per contenere lo sversament­o. L’azienda privata Labromare sta lavorando a sistemare delle barriere per bloccare la dispersion­e degli idrocarbur­i. Mentre Eni è stata «diffidata» dalla stessa Capitaneri­a di porto a eliminare le cause dello sversament­o.

Nella zona industrial­e tra Collesalve­tti e Livorno, molte aziende sono allagate, chiuse da 48 ore. Ma alle 14 di ieri, a Stagno, l’argine dell’Ugione che era stato distrutto dalla piena è stato riparato.

 Il sindaco di Collesalve­tti Rischio inquinamen­to, c’è un’indagine in corso

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Una veduta aerea del fiume nero che arriva dallo stabilimen­to Eni e che sta mettendo in ansia i livornesi
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