Sara, resta il mistero Gli investigatori cercano il pirata nei video
Castelfiorentino, gli amici sentiti per ricostruire quelle ore
La morte di Sara è ancora un mistero: non c’è alcuna traccia, infatti, del camion che la notte del 9 settembre l’ha travolta e uccisa sulla strada 429. I carabinieri hanno esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’area industriale tra Castelfiorentino e Petrazzi senza risultati apprezzabili, così hanno esteso le ricerche in altre zone, acquisendo nuovi video. Tutto può essere utile per ricostruire le ultime ore di Sara: gli inquirenti stanno ascoltando gli amici della studentessa e i ragazzi che, quella sera, partecipavano alla festa di riapertura della discoteca Kaleido. Qualche elemento utile potrà venire anche dall’autopsia disposta dal pm Alessandra Falcone, che aveva già aperto un fascicolo per omicidio stradale.
Intanto Castelfiorentino piange Sara. «È straziante che non ci sia più e non sapere cosa sia accaduto rende tutto ancor più straziante». Gli amici sono sconvolti. Non vogliono parlare, così come la famiglia della ragazza. «Basta speculazioni, basta ipotesi fantasiose — dice un amico — Adesso dobbiamo superare questo momento e rispettare il ricordo di Sara». La sorella Giulia, domenica aveva lanciato un appello su Facebook affinché il pirata della strada si costituisse. Parole dure, dettate anche dall’incertezza che ancora avvolge tutta la vicenda. «Tu non hai definizione — ha scritto la ragazza riferendosi all’investitore — e pagherai per quello che hai fatto. L’unico obiettivo della mia vita è trovarti». Giulia aveva anche chiesto a eventuali testimoni di farsi avanti: «Chiedo a chi ha visto o sa qualcosa di parlare, perché Sara non sarebbe mai andata sulla 429, aveva chi la riportava a casa ed era una ragazza coscienziosa. Lì c’è stata portata o lasciata». «Sono state fatte ipotesi che con Sara non c’entrano niente — dice l’amico, anche riguardo ad alcuni post su Facebook in cui sarebbero stati scritti racconti più o meno confusi sulla serata di venerdì — per questo, finché non sarà fatta piena luce, la famiglia non vuole parlare. Adesso dobbiamo ricordare una ragazza fantastica con un sorriso contagioso, c’è un esercito di persone pronto a riconoscere il bene che ha fatto nella sua breve vita».
«La morte di una ragazza di 19 anni è sempre un dramma terribile, quando si tratta di una giovane che ha deciso di dedicare il proprio impegno e il proprio tempo agli altri, come aveva fatto Sara, si tratta di una tragedia che addolora e ferisce ancora più a fondo». Così il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi. Il presidente inoltre, ha espresso «cordoglio e vicinanza alla famiglia di Sara, alla sorella che come lei è una nostra volontaria, alla Misericordia e a tutta la comunità di Castelfiorentino».
La famiglia si chiude nel silenzio dopo l’appello della sorella Giulia. La Misericordia: una tragedia che ci addolora. Disposta l’autopsia