Il laboratorio di mister Pioli
La Fiorentina è la squadra che ha fatto più tiri in porta (48) di tutta la serie A, corre e fa gruppo Le due punte hanno aumentato il peso dell’attacco: l’allenatore è sulla strada giusta. Ma adesso servono riprove
La pozione sembra quella giusta. Per chiudere il laboratorio viola è ancora presto, ma il chimico Pioli già sorride. A Verona la Fiorentina ha giocato e palleggiato, attaccato e segnato a valanga: non male per una squadra convalescente e fino un paio di giorni fa ancorata a uno scomodo zero.
Il Bologna sabato pomeriggio al Franchi sarà una sorta di prova del nove (la squadra di Donadoni è stato avversario tosto anche per il Napoli di Sarri), perché rispetto al Verona è più in forma, ha più talento e gioca insieme da tempo, ma visto che i numeri difficilmente mentono, la nuova Fiorentina ha le carte in regola per continuare a salire in classifica. L’allenatore della Fiorentina Stefano Pioli dà indicazioni alla sua squadra dalla panchina Dopo qualche settimana di lavoro, i risultati iniziano a vedersi Nella foto piccola, Cyril Thereau I viola — dati Lega Serie
A — sono la squadra che finora in campionato ha effettuato più tiri verso la porta avversaria (48), seguiti da Milan (44), Lazio (42) e Juventus (40). Un dato sorprendente (in classifica non ci sono Sampdoria e Roma perché hanno una partita da recuperare) ma significativo per descrivere quello che la Fiorentina sta provando a mettere in campo.
Certo, tra i tiri tentati possono esserci anche conclusioni più o meno velleitarie, ma anche alla voce «tiri in porta», Simeone e compagni sono da Champions: le conclusioni viola infatti sono 28, seconde solo a quelle del Milan (29). I 6 gol segnati finora poi, valgono il quarto miglior attacco del campionato, frutto anche della mole di assist (16, solo l’Inter ne ha fatti di più) che i trequartisti regalano alle punte.
Logico dunque che Pioli prosegua su questa strada. Con il Bologna si andrà avanti con Thereau, Chiesa e Benassi dietro a Simeone e con quel continuo interscambio di ruoli che ha creato confusione nella difesa dell’Hellas e su cui l’allenatore lavora da tempo. La squadra sta bene, a Verona ha corso più di qualunque altra squadra di serie A (113 chilometri percorsi), Veretout e Badelj sono un’ottima coppia, Pezzella ha aggiunto sicurezza alla difesa e anche Gaspar si sta integrando.
A proposito del terzino però, il gioco sulle fasce ancora latita. I cross viola in queste tre partite sono stati appena 16 (13a squadra del campionato) e anche al Bentegodi la manovra si è sviluppata quasi esclusivamente nella fascia centrale del campo. Tra le cose da migliorare poi c’è anche il cinismo: con la Samp, ma anche a Verona, Simeone, Dias e gli altri hanno sbagliato troppo sotto porta. Da qui in avanti servirà maggior freddezza, perché non sempre (diciamo pure quasi mai) si potranno avere decine di palle gol come domenica scorsa. L’ultimo appunto alla squadra l’ha fatto direttamente Pioli: «Voglio più spirito di sacrificio in fase difensiva». Non è un caso che l’abbia detto dopo un 5-0: il gruppo è la sua forza — il suo abbraccio con Chiesa è diventato virale tra i tifosi —, ma su certe cose non si deroga: quando Gaspar si sgancia sulla fascia per esempio, serve maggior copertura. L’entusiasmo di questa baby Fiorentina comunque è contagiante. Piace alla gente e piace (sempre di più) ai Della Valle, anche se la presenza di Andrea sabato allo stadio è ancora tutta da confermare. Di sicuro al Franchi ci saranno i tifosi: per abbonarsi c’è tempo fino a poco prima della partita contro il Bologna, ma già oggi le previsioni parlano di oltre 25 mila persone allo stadio. Il vento in poppa c’è, le cose per cui essere ottimisti neppure. Dopo i brividi e le paure di inizio stagione, dal laboratorio è uscito un fumo viola. La speranza (di Pioli, ma anche di una tifoseria intera) è che non si diradi in fretta, ma lasci una traccia su cui costruire le basi per riportare in alto la Fiorentina.
Funziona la coppia Badelj-Veretout, da migliorare i cross e la fase difensiva