Le ragazze Usa tornano per ripetere le accuse
Le studentesse chiamate a ripetere le accuse ai carabinieri. Dietro il vetro pm e avvocati
A fine mese torneranno a Firenze per partecipare all’incidente probatorio richiesto dalla pm Ornella Galeotti. Le due studentesse americane che hanno affermato di essere state violentate da due carabinieri in servizio, dovranno così rivivere e raccontare ancora quei momenti davanti a un giudice, ma lo faranno in un’area protetta evitando così di dover ripetere la propria testimonianza in tribunale durante il processo.
Torneranno a Firenze alla fine del mese le due ragazze americane che hanno accusato i due carabinieri di violenza sessuale una settimana fa. Verranno entrambe ascoltate dal gip nell’incidente probatorio chiesto dalla Procura. L’avvocato Gabriele Zanobini che assiste la studentessa americana del New Jersey, quella di 21 anni, ha depositato ieri un’istanza alla pm Ornella Galeotti per chiedere che l’incidente probatorio avvenga in modalità protetta proprio come accade quando vengono ascoltati i minori.
Dietro un vetro ci saranno i pm e gli avvocati, compresi quelli dei due militari indagati, mentre nella stanza con le ragazze — che dovranno ripetere le accuse contro i due militari del radiomobile — ci saranno solo il giudice e l’interprete. Questo per garantire un clima di massima tranquillità alle due ragazze. Le dichiarazioni delle due studentesse rese alla presenza di un giudice verranno poi utilizzate come prova in un eventuale processo, in modo da non farle ritornare in Italia e soprattutto in un’aula di tribunale.
Intanto la Procura ha chiesto un incidente probatorio anche per la ricerca del dna sui reperti biologici. Nei prossimi giorni dovrebbe essere fissata l’udienza per l’affidamento della perizia al genetista. Questo passaggio servirà a stabilire con certezza chi fosse realmente presente nel luogo dove sono avvenuti i rapporti sessuali.
A questo punto il lavoro della Procura è arrivato quasi al capolinea. La ricostruzione sulla notte tra il 6 e il 7 settembre sembra completa. Le due studentesse americane di 20 e 21 anni trascorrono una serata a Santo Spirito. Bevono vino e limoncello. Poi si spostano al piazzale Michelangelo, all’interno della discoteca Flò. Lì continuano a bere, passano al vodka lemon. Intorno alle 2,10 arriva una chiamata alla centrale dei carabinieri che segnala una rissa. Arrivano sul posto tre gazzelle dei carabinieri. Quando si chiude l’intervento, alle 2,45 due pattuglie lasciano il Flò, la terza resta nel locale. Quello che è accaduto dopo fa parte della denuncia delle due studentesse: intorno alle tre le ragazze vogliono tornare a casa. Chiedono a un’addetta del locale un taxi ma non sono disponibili. A quel punto uno dei militari si sarebbe offerto di chiamare il radiotaxi e lo avrebbe fatto con il telefono di una delle due ragazze. Il militare sarebbe uscito fuori per telefonare, mentre la ragazza veniva trattenuta all’interno da un buttafuori perché aveva in mano un bicchiere. Pochi minuti dopo il militare avrebbe riportato il cellulare alla ragazza dicendo che non c’erano taxi disponibili.
«Se volete vi possiamo accompagnare noi a casa», l’invito del militare. Le due ragazze accettano e salgono sulla gazzella. Alle 3,15 la telecamera di un negozio in via Por Santa Maria riprende la gazzella che entra in Borgo Santi Apostoli. Alle 3,32 l’auto uscirà dall’altro lato, quello che affaccia su piazza Santa Trinita. La violenza sarebbe avvenuta in quei 17 minuti. La prima ragazza sarebbe stata accompagnata dall’appuntato Marco Camuffo fino all’ingresso di casa, al terzo piano del palazzo, la seconda ragazza, quella che non ricorda nulla, sarebbe salita con l’ascensore, accompagnata dal carabiniere scelto Pietro Costa.
I due militari — che nei prossimi giorni saranno interrogati dalla procura militare — si sono presentati spontaneamente in Procura nei giorni scorsi per spiegare che i rapporti sessuali ci sono stati ma sono stati consenzienti. E che le due ragazze non sembravano affatto ubriache. Ma le analisi effettuate quattro ore in ospedale hanno confermato che entrambe avevano un tasso alcolemico vicino a 1,60 (per guidare il massimo livello consentito è 0,50).