Il caffè di Giuliano
Stretta con il decreto Minniti: vietato chiedere o accettare prestazioni. Da oggi i controlli dei vigili
Chi va a prostitute rischia l’arresto fino a 3 mesi ed una multa da 206 euro. La drastica misura scatterà da domani e sarà applicata su tutto il territorio del Comune di Firenze. Il sindaco Dario Nardella ha infatti firmato un’ordinanza ad hoc, grazie ai maggiori poteri conferiti ai sindaci dal decreto Minniti per la sicurezza urbana, che «trasforma» in reato l’andare in cerca di prostitute lungo le strade della città. L’obiettivo formale di questo giro di vite, con cui si configura la violazione dell’articolo 650 del codice penale (che sanziona chi viola una disposizione della pubblica autorità sulla sicurezza), è quello di prevenire e contrastare lo sfruttamento delle prostitute da parte delle organizzazioni criminali, ma di fatto dovrebbe aiutare a favorire o ripristinare il decoro nelle zone più colpite dal fenomeno: in primis Novoli, via Pistoiese, viale Redi e i lungarni tra Bellariva e l’Obihall. Non era obbligatorio che Palazzo Vecchio varasse questa ordinanza, ma il sindaco Nardella ha deciso di procedere proprio alla luce di una situazione al livello di guardia. I controlli della polizia municipale scatteranno da subito, con pattuglie in borghese e non solo, grazie al piano predisposto dal nuovo comandante Alessandro Casale. Nell’ordinanza «contingibile e urgente» si istituisce il divieto di chiedere o accettare prestazioni sessuali a pagamento. Non è necessario aspettare la consumazione dell’atto, i vigili accerteranno se c’è stata una richiesta, un consenso o un accordo su una prestazione sessuale a pagamento. Non sono previste sanzioni per chi offre la prestazione, a meno che non ricorrano altre violazioni di legge. «Grazie al nuovo decreto sulla sicurezza di Minniti, convertito in legge, le città hanno uno strumento concreto per contribuire alla lotta contro lo sfruttamento della prostituzione — spiega il sindaco Nardella — La nostra società non può rimanere cieca di fronte a un fenomeno così vasto che distrugge la dignità di migliaia di donne ridotte a oggetto spesso in stato di schiavitù e che consente un vergognoso arricchimento della malavita organizzata». E poi: «Spero che Firenze — conclude il sindaco — possa essere un buon esempio per tutto il Paese per una battaglia di civiltà prima ancora che di legalità». L’ordinanza firmata dal sindaco «è un contributo ulteriore al lavoro che già da tempo viene svolto in città per il contrasto dello sfruttamento della prostituzione, in particolare da magistratura e forze dell’ordine e con il contributo importante delle associazioni per la tutela delle vittime di tratta — aggiunge l’assessore alla sicurezza Federico Giannassi — Dal momento dell’entrata in vigore la polizia municipale sarà attiva per contrastare le violazioni dell’ordinanza».