Cultura contro terrore
Il chirurgo Giuseppe Spinelli, presidente di Att, al gala di lunedì per l’opera ferita
Spinelli (Att): sarò a Boboli, recuperare quel quadro è una risposta a tutte le mafie
«Di quella sera ricordo un rumore incredibile. Anzi il boato. Faceva caldo, avevo la finestra aperta. E “boooom”. Impressionante. Non mi resi conto che fosse una bomba. Se me lo avessero detto, non ci avrei mai creduto. Una bomba? Un delitto così efferato in centro a Firenze? Le settimane successive le ho vissute con angoscia, se ci ripenso è la stessa che proviamo oggi di fronte all’Isis o Al Qaeda. La mafia ci sembrava invincibile e vedermela sotto casa, per me che sono siciliano e da poco vivevo a Firenze, mi ha fatto rendere conto che non me la ero lasciata alle spalle. Ma che poteva colpire chiunque».
Giuseppe Spinelli aveva 25 anni, era un giovane dottore fresco di laurea quella notte del 27 maggio del 1993. Oggi, che ne ha 50, dirige il reparto di chirurgia maxillo-facciale di Careggi ed è il presidente di ATT, l’Associazione Tumori Toscana. «Parteciperò con grande piacere alla cena di gala di lunedì — la serata di raccolta fondi organizzata da Uffizi, Corriere Fiorentino e Banca Del Vecchio per sostenere il crowdfunding per restaurare I giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi, il quadro ferito dalla bomba mafiosa del maggio ’93 — La migliore risposta alla mafia è sempre la cultura, perché la mafia è una in-cultura, e la nostra è una doppia risposta: prima di tutto pratica, perché restituiremo alla comunità un quadro bellissimo, e poi morale, perché la lotta alla mafia è innanzitutto un’operazione culturale».
Apprezza particolarmente il titolo: «“Cultura contro terrore” è una formula di grande effetto, il terrore si vince con la cultura: per questo mi sento di aiutare e finanziare questa campagna». L’anniversario è doppio: «Sono 25 anni dalla bomba ma anche 25 anni da quando ho iniziato la mia attività di volontariato, anche se ATT. poi è nata nel ’99 — prosegue — Le nostre iniziative sono diverse ma hanno lo stes- so spirito, quello di stare insieme e passare una bella serata per il valore e il rispetto della vita, per incidere sulla qualità della vita, dei malati di cancro nel mio caso». Lunedì nel corso della serata organizzata da Once, la restauratrice Daniela Lippi parlerà dei lavori di restauro del dipinto. Saranno presenti il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini e il direttore generale di Federico Del Vecchio Aldo Calvani. Partecipano la Scuola di musica di Fiesole, i Marchesi Antinori e Mazzei 1435, Dr. Vranjes e lo chef Marco Stabile.
Anniversari Nel 2018 saranno anche 25 anni dal mio primo impegno da volontario, poi nacque l’Associazione Tumori Toscana