Corriere Fiorentino

Hinterland, sindaci divisi ma con la stessa paura: ora rischiamo noi l’assalto

- Giulio Gori

Se Nardella scaccia le lucciole, le lucciole vanno in trasferta? L’ordinanza anti prostituzi­one di Palazzo Vecchio, che mette a rischio di manette gli stessi clienti, potrebbe infliggere un duro colpo al fenomeno, almeno a quello di strada. Ma potrebbe portare invece a un esodo delle prostitute al di fuori del territorio comunale fiorentino, verso quei viali della cintura cittadina in cui la legge è meno severa. Alcuni dei quali hanno una lunga storia di prostituzi­one, di auto che vanno, vengono, si fermano, contrattan­o e si appartano.

Almeno è questo il timore dei sindaci dei Comuni vicini a Firenze, che cadono dalle nuvole a sentir parlare dell’ordinanza di Nardella. Nessuno li aveva avvertiti. Tutti, favorevoli o contrari all’ordinanza, sono d’accordo su una cosa: «Queste sono iniziative che andrebbero prese tutti assieme come Città metropolit­ana, Firenze non è solo dentro i suoi confini amministra­tivi e queste sono decisioni che provocano conseguenz­e su tutto il sistema cittadino».

C’è chi comunque apprezza la decisione di Nardella. Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli, spiega che «è un’ottima iniziativa». Anzi, va oltre: «Nel nostro territorio il problema prostituzi­one non esiste. Abbiamo avuto qualche caso in via di Rosano, ma con l’intervento dei carabinier­i e della polizia municipale abbiamo eliminato il problema — spiega — Per quanto ci riguarda l’ordinanza al momento non ci serve, ma se il provvedime­nto di Firenze dovesse spostare la prostituzi­one sulle strade di Bagno a Ripoli, allora la farei immediatam­ente».

«Non ne sapevo assolutame­nte nulla», esclama il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani. Nel suo territorio il fenomeno della prostituzi­one non è forte, ma di tanto in tanto le lucciole si affacciano su viale Nenni. «Quella di Nardella mi sembra un’iniziativa interessan­te, e ogni nuova iniziativa è cosa buona visto che contro lo sfruttamen­to delle donne abbiamo le armi spuntate. Ma prima di potermi esprimere devo studiare il provvedime­nto». Insomma, favorevole ma con riserva. Dubbioso Lorenzo Falchi, primo cittadino di Sesto Fiorentino che ora vive un momento di tregua dopo anni di assalto di viali e lampioni: «Noi sindaci della Piana dovremo fare quel che non ha fatto Nardella, trovarsi tutti assieme e discuterne. Queste decisioni si prendono assieme. Cosa ne penso dell’ordinanza? Preferisco prima approfondi­re».

L’unico che ne sapeva qualcosa è Alessio Biagioli, sindaco di Calenzano: «Ne avevo sentito parlare qualche mese fa, ma non era niente di concreto. Sono stupefatto». Via di Prato a Calenzano è una delle strade storicamen­te più battute dalle lucciole di tutta la cintura fiorentina. Ma Biagioli storce il naso all’iniziativa di Nardella: «Mi sembra paradossal­e voler combattere lo sfruttamen­to con una semplice ordinanza di un sindaco. In realtà il fenomeno della prostituzi­one è molto complesso e variegato. E a me l’idea di veder finire in manette un cliente non piace granché — spiega — Ma quel che è più grave è che c’è un’evidente sproporzio­ne di forze: se replicassi l’ordinanza di Nardella, da me sarebbe inefficace. Io non ho un servizio notturno della polizia municipale. Se faccio la norma ma non ho chi controlla come faccio? Alla fine chi ha le spalle grosse schiaccia chi le ha più piccole».

 La mossa di Firenze piace a Bagno a Ripoli e Scandicci, ma non a Calenzano e Sesto

 ??  ?? Lorenzo Falchi
Lorenzo Falchi
 ??  ?? Alessio Biagioli
Alessio Biagioli
 ??  ?? Sandro Fallani
Sandro Fallani
 ??  ?? Francesco Casini
Francesco Casini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy