«Il confronto con altre culture dà loro la forza per ribellarsi»
«In Italia le spose bambine sono migliaia. È un fenomeno più diffuso di quanto si possa credere. Difficile fare una stima per ogni singola regione, ma quelle potenzialmente a rischio nella sola Toscana potrebbero essere molte centinaia». Tiziana Dal Pra è la presidente dell’associazione Trama di Terre, che ospita ragazzine vittime di matrimoni forzati. «Dobbiamo avere il coraggio di parlare chiaramente — dice — Questo fenomeno, che a livello mondale coinvolge milioni di bambine, in Italia è molto diffuso laddove ci sono comunità straniere del Bangladesh, dell’India e del Pakistan, oltre che in alcune famiglie di etnia rom. Sono famiglie legate a tradizioni arcaiche che, negli ultimi anni, sono state messe al bando anche nei loro Paesi d’origine. In queste culture la donna è considerata un oggetto. Le ragazzine vengono promesse in matrimonio fin da piccole, talvolta anche per ragioni economiche. Può succedere che siano addirittura segregate in casa, dove non possono guardare la tv, non possono ascoltare musica, devono solo svolgere le faccende domestiche e accudire i genitori. E quando crescono, può succedere che vengano portate con l’inganno nei loro Paesi e date in sposa». Non sono poche le ragazzine che tentano di ribellarsi: «Succede soprattutto per quelle che vanno a scuola, che entrano in contatto con altri modelli culturali e comprendono l’atrocità del matrimonio forzato. In questo caso, le ragazzine chiedono aiuto tramite i servizi sociali, gli amici, i professori, attraverso internet o le forze dell’ordine. Una decisione che prendono con sofferenza, perché comunque provano affetto verso i loro genitori. Non a caso, a volte sono proprio le ragazzine che chiedono di non arrestare i genitori, ma semplicemente di educarli». Ma sono tante anche le ragazzine che non trovano la forza di ribellarsi e si rassegnano a questa tradizione. «Per questo — dice Dal Pra — è fondamentale la prevenzione del fenomeno a partire dalle scuole, e sarebbe altrettanto importante introdurre anche in Italia il reato sui matrimoni forzati, come accaduto in altri Paesi europei, e applicare la Convenzione di Istanbul che impone misure penali per contrastare questa pratica».