Scuola, 43 mila sui banchi I prof ci sono, i dirigenti meno
Suona oggi la prima campanella: oltre cinquecentomila studenti toscani tornano sui banchi di scuola o fanno il loro primo ingresso in classe. E in cattedra troveranno, al contrario di quanto era successo l’anno scorso, quasi tutti gli insegnanti: la scacchiera delle docenze è completa al 70%. Maestri e professori di ruolo sono già stati nominati, all’appello mancheranno però molti supplenti e soprattutto molti insegnanti di sostegno. «Ci sono ancora 45 cattedre all’infanzia e 122 alla primaria da dare a supplenti a Firenze» spiega Paola Pisano, Cgil. «La situazione più drammatica è per gli insegnati di sostegno, i posti non sono sufficienti a coprire le esigenze: mancano 179 posti all’infanzia e 356 alla primaria». Al comprensivo Poliziano di Firenze, per esempio «ne mancano la metà» afferma il preside Alessandro Bussotti. Anche alle superiori la situazione non è migliore: «Di docenti di sostegno ce ne sono pochi e pochissimi specializzati» afferma Tiziana Torri del liceo Dante. Al Cellini Tornabuoni il preside Gianni Camici, coprirà le cattedre con «insegnanti senza titolo di specializzazione». La situazione però, ammette, è meglio dello scorso anno: «Già da lunedì avremo un orario a pieno regime, di sei ore». A scarseggiare sono anche i dirigenti dei settori amministrativi, indispensabili per mandare avanti la macchina scolastica («A Firenze su 120 scuole una trentina sono scoperte, un quarto» spiega Antonella Velani, Cisl) e i presidi: molti hanno preso in reggenza altre scuole e si ritroveranno a dover mandare avanti due istituti, dividendosi un po’ di qua e un po’ di là. A Firenze e provincia saranno 43mila gli alunni che stamani entreranno in aula. Circa diecimila quelli che approdano alla prima superiore: quasi la metà dei nuovi iscritti ha scelto l’indirizzo liceale (4814 studenti), il 21 per cento il professionale, il 32 per cento l’indirizzo tecnico. «A tutti rivolgo il mio augurio per una crescita di competenza, di relazioni e di prospettive» dichiara il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella.