«Dario sceriffo in prova Legalizzare il fenomeno unica soluzione efficace»
«Consiglio dello sceriffo (l’originale) al vice-sceriffo in prova: L’arresto del cliente della prostituta è una c... È una scelta volontaria, paga di tasca sua. E soprattutto perché non ti fai i c… tuoi su certi argomenti che nulla hanno a che fare con la legalità». L’affondo, durissimo, contro il sindaco Dario Nardella — e la sua ordinanza che potrebbe far scattare le manette verso i clienti delle prostitute — arriva dall’ex assessore di ferro Graziano Cioni, che pubblica su Facebook un post al vetriolo diretto al «vicesceriffo in prova».
Cioni, perché non è d’accordo con l’ordinanza di Nardella?
«Perché colpire, addirittura con l’arresto, la persona che va con una donna che esercita la prostituzione permessa dalle leggi italiane? Io sono per altre misure. Io credo che solo la legalizzazione chiara e trasparente potrebbe essere la soluzione del problema».
Tornare alle antiche case di tolleranza?
«Sì. Bisognerebbe delimitare i luoghi dove si può esercitare e vietare quei luoghi pubblici che contrastano con la residenza. La prostituzione da marciapiede non va bene, è quella in realtà a favorire il mercato delle donne. Dovrebbe essere fatta un’indagine sullo sfruttamento delle prostitute da parte delle organizzazioni criminali, emettere una circolare che vieta di esercitare la prostituzione in determinati luoghi nel rispetto della popolazione residente, abolire la legge Merlin, per dare la possibilità di esercitare questa antica professione in luoghi sicuri con tanto di controlli igienico-sanitari». Lei lo considera un mestiere. «E come tale le prestazioni, poi, dovrebbero essere tassate, portate alla luce del sole. Se emettessero lo scontrino, non avremmo più il problema della tratta delle donne».
Come giudica il fatto che un sindaco decide di intervenire sul fenomeno per regolarlo in assenza di una legislazione nazionale? Può essere efficace?
«Nardella non è l’unico a portare avanti questa battaglia, anche il Parlamento Europeo ha votato un ordine del giorno che invita a colpire il consumatore. Ma per il momento l’ordinanza del Comune di Firenze che “dovrebbe” colpire il cliente la vedo dura da applicare, anche se impone che sia osservata ed eseguita da tutte le forze di polizia giudiziaria. Il punto però è un altro, non tanto di efficacia: ritengo che dietro questa voglia di punire il cliente ci sia la voglia di punire il peccatore: è una soluzione dettata non da un problema di legalità ma da una interpretazione della morale degna di Comunione e Liberazione».
Non è che lo sceriffo si è addolcito all’improvviso (ride, ndr)?
«Vede, l’ordinanza contro i lavavetri fu fatta perché erano violenti e non più tollerabili. Il cliente della prostituta invece non fa violenza».
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