Corriere Fiorentino

Prima campanella senza esclusioni, in classe anche chi non è vaccinato

Giachi: aiuteremo le famiglie a mettersi in regola. Una scuola su 3 senza il «suo» preside

- Ivana Zuliani

Primo giorno di scuola con doppie riunioni, doppia sede, a volte chilometri da fare per spostarsi da una scuola all’altra: è il debutto dei presidi che oltre al loro istituto devono dirigere, in reggenza, anche un secondo istituto, dove manca un dirigente «di ruolo». A Firenze e provincia sono 28 quest’anno (126 in Toscana), quasi un terzo degli istituti, e più dello scorso anno. Motivo? Il numero dei presidi è inferiore a quello delle scuole, alcuni vanno in pensione, altri chiedono il trasferime­nto e il concorso per i nuovi dirigenti non viene fatto dal 2011. Così quelli che ci sono devono coprire anche i posti scoperti, dividendos­i un po’ di qua e un po’ di là. Ed è un incarico che non possono rifiutare (anche se alcuni per protesta contro il carico di lavoro avevano comunicato la loro indisponib­ilità ad assumere reggenze).

«È un problema avere due istituti da dirigere», spiega Gianni Camici vicepresid­ente dell’Associazio­ne nazionale presidi Toscana. Lui oltre al tecnico Cellini Tornabuoni ha il comprensiv­o Masaccio. La comunicazi­one è arrivata solo due giorni prima dell’inizio della scuola, ma in questo caso si tratta non di un posto vacante ma di una reggenza causa malattia. «Ma mi è andata bene, sono due scuole vicine». Anche Marco Menicatti ha due scuole, la Barsanti e la Montagnola Gramsci, che «distano solo 4 minuti di motorino». «Una distanza gestibile — aggiunge — ma comunque un doppio lavoro, ed è un problema L’ingresso alI’Istituto materno Pilati in via Minghetti non poter essere sempre presente». Ma c’è anche chi per dividersi tra le due sedi assegnante dovrà fare la spola tra Campi Bisenzio e Borgo San Lorenzo, tra Sesto Fiorentino e il Mugello.

Primo giorno di scuola per tutti, ieri, anche per quegli alunni che non sono in regola con le vaccinazio­ni, diventate obbligator­ie. A Firenze il 90% delle famiglie è in regola. Del restante 10% « una buona metà sta fornendo la documentaz­ione» ha spiegato la vicesindac­a Cristina Giachi, il resto sarà invitato a farlo. Ma nessuno è stato mandato a casa: «Abbiamo deciso di non creare scompiglio rifiutando i bambini, mettersi a dare lettere di sospension­e ci sembrava il modo meno indicato per applicare una legge in cui crediamo, ma serve anche buon senso. Aiuteremo le famiglie a mettersi in regola».

Alla «prima» di ieri ha partecipat­o anche Gabriele Toccafondi, sottosegre­tario all’Istruzione. «In tre anni il governo ha investito 8 miliardi sulla scuola. C’è ancora molto da fare ma siamo sulla strada giusta. Per la Toscana ha voluto dire l’assunzione di oltre 7 mila docenti a tempo indetermin­ato e per l’edilizia scolastica 70 milioni di euro per oltre 600 interventi realizzati e in corso di realizzazi­one», ha detto nell’intervento all’istituto tecnico Marco Polo. Qui è stato inaugurato un maxi murales sulla facciata della scuola, realizzato dagli studenti con gli artisti Lopez Bruchi e Umberto Staila. Sopra l’ingresso la frase di Antonio Gramsci: «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligen­za. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo». Intorno aviatori, pianeti, caravelle in partenza per nuovi mondi. «Con questo murales i ragazzi lanciano due messaggi — ha commentato il sindaco di Firenze, Dario Nardella — Che la scuola è anche loro e che noi dobbiamo dargli fiducia, lasciandog­li la libertà di esprimersi, nelle regole».

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A destra il murales disegnato dagli alunni dell’istituto tecnico Marco Polo insieme con gli artisti Lopez Bruchi e Umberto Staila
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