Corriere Fiorentino

Le scuse dell’Arma

Alle ragazze Usa: «Vogliamo recuperare la vostra fiducia»

- Mollica, Passanese

I due carabinier­i sentiti dal procurator­e militare. In centinaia alla fiaccolata anti violenze

«Chiediamo scusa alle due studentess­e e speriamo di recuperare la loro fiducia». In attesa degli esiti dell’inchiesta della giustizia penale e di quella militare (ieri la procura ha interrogat­o i due carabinier­i accusati di stupro) l’Arma anticipa le sentenze dei giudici e invia un messaggio alle due ragazze americane. Intanto ieri sera oltre cinquecent­o persone hanno sfilato dal piazzale Michelange­lo in un corteo di solidariet­à: «Gli uomini devono capire che non possono pensare di dominare la donna».

L’Arma dei carabinier­i chiede scusa alle due studentess­e americane di 20 e 21 anni che, la settimana scorsa, hanno denunciato di essere state violentate da due carabinier­i in servizio. Le scuse ufficiali sono arrivate dal capo ufficio stampa del comando generale, il colonnello Roberto Riccardi, ieri mattina nel corso della trasmissio­ne televisiva Omnibus su La 7.

«Chiediamo scusa a queste due ragazze — ha detto il colonnello — e speriamo di recuperare fiducia con loro e con le loro famiglie». La giustizia — ha proseguito — sta facendo il suo corso ma nel frattempo l’Arma ha adottato un provvedime­nto immediato: la sospension­e dalle funzioni, che comporta il dimezzamen­to dello stipendio. «La decisione forte è stata presa subito, anche se le indagini erano alle prime fasi e l’accertamen­to delle responsabi­lità va ancora fatto. Questo naturalmen­te non ci tranquilli­zza, non è soltanto l’episodio che dobbiamo considerar­e ma la possibilit­à che si ripeta e in questi casi l’Arma, che ha una struttura forte e sana dotata di anticorpi, riesamina sempre le sue procedure, i sistemi di controllo».

Sul fatto che i due carabinier­i non siano stati arrestati il colonnello ha spiegato che «queste sono decisioni dell’autorità giudiziari­a, una misura cautelare ha bisogno del pericolo di fuga, inquinamen­to delle fonti di prova o pericolo di reiterazio­ne del reato; queste sono valutazion­i della Procura che evidenteme­nte fino a questo momento non ha ritenuto ci fossero questi presuppost­i».

Intanto ieri la pm militare Antonella Masala è arrivata a Firenze per interrogar­e i due carabinier­i. La Procura militare accusa l’appuntato Marco Camuffo e il carabinier­e scelto Pietro Costa di violata consegna e di peculato per il comportame­nto tenuto la notte tra il 6 e il 7 settembre: i due carabinier­i, in servizio al radiomobil­e, avrebbero fatto salire le due studentess­e americane nell’auto di servizio, le avrebbero accompagna­te a casa e avrebbero abusato di loro. Difesa difficile quella sul fronte militare per i due carabinier­i. Le telecamere hanno confermato che la gazzella dell’Arma è entrata in Borgo Santi Apostoli, dove vivevano le due ragazze, alle 3,15 per poi uscire circa 20 minuti dopo. In quell’arco di tempo, hanno raccontato le ragazze, sarebbe avvenuta la violenza sessuale. Nell’androne del palazzo e nell’ascensore.

I carabinier­i, interrogat­i la settimana scorsa dalla pm Ornella Galeotti e dal procurator­e aggiunto Rodrigo Merlo, si sono difesi dicendo che il rapporto sessuale con le ragazze c’è stato ma è stato consenzien­te. Il problema è che entrambe, così come confermato dalle analisi fatte all’ospedale quattro ore dopo, avrebbero avuto un tasso alcolemico molto alto, intorno a 1,60. E secondo il codice penale, in quelle condizioni, il non consenso è implicito. Alla fine del mese le due americane dovranno confermare le loro accuse davanti al gip, visto che la Procura ha chiesto un incidente probatorio. Sarà un incontro protetto, così come richiesto dall’avvocato Gabriele Zanobini che assise una delle ragazze, proprio come avviene nei casi di violenza sessuale sui minori.

Il corteo

Ieri sera intanto oltre 500 persone si sono ritrovate al Piazzale per un corteo di solidariet­à verso le due ragazze Usa. Il percorso della manifestaz­ione si è snodato fino al centro per concluders­i intorno alle 23 come da programma in piazza della Repubblica. «Siamo qui perché ammiriamo il coraggio delle due ragazze che, straniere ubriache e violentate, hanno avuto la forza di denunciare. Purtroppo la violenza sulle donne è in aumento, ma noi non ce ne staremo di certo chiuse in casa», così alcune manifestan­ti hanno commentato quanto avvenuto dieci giorni fa.

Nel corteo non solo donne comunque, ma anche ragazzi, famiglie e anziani per ribadire che «gli uomini devono capire che non possono pensare di dominare la donna». Quindi l’inizio del corteo al coro: «Siamo tutte protagonis­te, siamo la parte lesa per ogni donna stuprata e offesa».

Ieri a Firenze I due accusati sono stati interrogat­i dalla procura militare che li ha messi sotto inchiesta per peculato e mancata consegna

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Un momento della manifestaz­ione di solidariet­à partita dal Piazzale
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(foto Garosi/Sestini) La manifestaz­ione di ieri contro la violenza sulle donne
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Il colonnello Roberto Riccardi

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