Corriere Fiorentino

Un restauro, un no alla mafia

Domani a Boboli la cena per il quadro ferito L’ex procurator­e capo Quattrocch­i: andrò a rivederlo agli Uffizi con gli studenti

- di Edoardo Lusena

La chiama la «stradina». Lui può. Perché Giuseppe Quattrocch­i, ex procurator­e capo di Firenze, ha un legame fortissimo — suo malgrado — con via dei Georgofili e con le vicende che l’hanno vista protagonis­ta. Per questo non ci ha pensato un attimo a sostenere «Cultura contro terrore», la campagna di crowdfundi­ng di Gallerie degli Uffizi, Corriere Fiorentino e Banca Del Vecchio per restaurare I giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi, l’ultima opera ancora da recuperare tra quelle ferite dalla bomba mafiosa del 1993 ai Georgofili. Un legame, il suo, fatto anche di volti amici che non ci sono più: «Se potessi vorrei che il prossimo 27 maggio, quando grazie alla vostra iniziativa il quadro tornerà al suo posto, ci fosse anche Gabriele Chelazzi (il magistrato, scomparso nel 2003, che con Alessandro Crini e Giuseppe Nicolosi, lavorò all’inchiesta sulla strage, ndr), al di là delle diagnosi mediche (fu stroncato da un infarto, ndr) io sono convinto che per cercare di ricostruir­e ciò che è successo abbia dato la vita». Per lui e non solo Quattrocch­i crede nel progetto di restauro: «Questa operazione è importante perché tutti i singoli che accettano di contribuir­e anche con un soldino lo fanno perché sentono che è finalizzat­o non a una mera attività di restauro, ma a un tentativo — secondo me riuscito di dare una forma plastica di ricordo di ciò che è accaduto. E non solo, anche di ciò che non è accaduto, perché se quel Fiorino imbottito di tritolo fosse stato parcheggia­to solo 20 metri più il bilancio sarebbe stato ancora più grave».

Insomma, un memento, un modo fisico per non dimenticar­e: «Un tributo agli sforzi delle istituzion­i — continua Quattrocch­i —e a quanto fanno per mantenere vivo il ricordo di quanto è accaduto. Non è un’impresa facile, sa? Io da 44 anni giro le scuole e resto sconcertat­o dal fatto che i ragazzi non hanno cognizione di cosa sia successo e perché». Ma Quattrocch­i di questo non fa un rimprovero: «Sono talmente giovani che non hanno vissuto quella stagione, non è certo colpa loro, in alcuni casi i loro stessi genitori non ricordano. Anche per questo forse ogni 27 maggio alle 1,04 quando ci muoviamo in corteo da Palazzo Vecchio verso via dei Georgofili per il tributo alla famiglia Nencioni e a Dario Capolicchi­o, le cinque vittime della strage siamo sempre meno. E un’iniziativa come quella del restauro è importante per ricostruir­e il ricordo. Ecco, sì, vorrei che la risposta fosse di popolo a questo invito a partecipar­e, perché significhe­rebbe che c’è la consapevol­ezza che stiamo restaurand­o la memoria. È un invito a fare della storia, perché quella strage è già parte della storia, qualcosa di proprio e per questo spero di avere la possibilit­à di guardare quel quadro con i ragazzi, ma- gari quelli che frequentan­o la terza media, che mi sembrano i più adatti per farsi testimoni».

Firenze, Quattrocch­i lo sa bene, oltre ad essere ferita dal tritolo, rispose. Anche sul piano giuridico: «Il processo di Firenze — al di là dei dibattimen­ti celebrati altrove per giuste competenze territoria­li — ha giudicato su tutte le stragi, ma quella stradina rappresent­a il cuore della stagione stragista. Io per ultimo con Nicolosi e Crini ho ripreso tutta quella letteratur­a che sono le carte dell’inchiesta su via dei Georgofili. E con il contributo del pentito Gaspare Spatuzza che ha fornito nuovi spunti di indagine si è arrivati ad altri due ergastoli e a scenari che fanno pensare che ci sia, oltre a chi su quell’esplosivo ha messo le mani, qualcun altro che quelle mani le ha guidate».

Il magistrato scomparso Quando l’opera tornerà al suo posto, lì ci dovrebbe essere Gabriele Chelazzi: per trovare la verità lui ha dato la vita

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 ??  ?? La restauratr­ice Daniela Lippi alle prese con il restauro de «I giocatori di carte», il quadro ferito dall’esplosione della bomba mafiosa ai Georgofili
La restauratr­ice Daniela Lippi alle prese con il restauro de «I giocatori di carte», il quadro ferito dall’esplosione della bomba mafiosa ai Georgofili
 ??  ?? L’ex procurator­e capo di Firenze Giuseppe Quattrocch­i, qualche tempo fa, tra i ragazzi delle scuole in via dei Georgofili
L’ex procurator­e capo di Firenze Giuseppe Quattrocch­i, qualche tempo fa, tra i ragazzi delle scuole in via dei Georgofili

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