Investimenti

Da Intesa San Paolo sei miliardi per l’industria 4.0

Sei miliardi per le imprese toscane per «Progettare il futuro», ovvero dedicarsi a competitività e trasformazione nell’ottica dell’Industria 4.0. È la tranche regionale di un plafond nazionale — 90 miliardi complessivi — messo a disposizione da Intesa Sanpaolo attraverso un accordo triennale con Confindustria Piccola Industria. In Toscana, le risorse saranno destinate alle imprese tramite le due banche del gruppo — Banca Cr Firenze e Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia — e mireranno a favorire, tra gli altri aspetti, anche l’alternanza scuola-lavoro. «Con questo accordo — spiega Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo — sosteniamo il nostro sistema produttivo forti della capacità di rappresentare l’acceleratore dell’economia reale: nel primo semestre 2017 abbiamo fornito alle imprese e alle famiglie toscane 1,7 miliardi di credito a medio e lungo termine, un dato in crescita di circa il 35% rispetto al 2016». Per Stefano Gabrielli, presidente della Piccola impresa di Confindustria Firenze, «la ripresa c’è, ma ora va consolidata e per consolidarla c’è bisogno di una partnership fra tutti i protagonisti dello sviluppo: imprese e banche per primi, per tracciare un percorso di sviluppo», perché «il 4.0 ha bisogno di investimenti: elemento non trascurabile per un tessuto industriale toscano, costituito per il 99,6% da piccole imprese». Nel 2016 la diffusione della banda larga nelle imprese toscane è salita al 92,4% (dal 79,6% del 2008) e la percentuale di imprese con un sito web è passata dal 56 al 70%. Il tessuto produttivo locale mostra un’intensità della ricerca&sviluppo in crescita e allineata alla media italiana e una propensione a brevettare che è, invece, superiore. La digitalizzazione dei processi produttivi, infine, potrebbe essere favorita anche dalla presenza di una buona quota di imprese locali che producono macchinari 4.0.