Corriere Fiorentino

Fermo un treno regionale su due

Lo sciopero per la sicurezza lascia a piedi migliaia di pendolari Lunedì un’altra aggression­e a Figline: sputi e spinte al ferroviere

- Gi.Be.

Più di duecento treni cancellati (la metà di quelli che avrebbero dovuto viaggiare) ed una nuova aggression­e avvenuta proprio nelle ore in cui si preparava l’agitazione per chiede più tutela del personale di Ferrovie.

Più di mille lavoratori a braccia incrociate. Tutto bloccato, per protestare contro «la gestione della sicurezza sui treni e la cultura della violenza nei confronti del personale di servizio». Già alle 9,30 la stazione di Santa Maria Novella era piena di visi attoniti. Lo sciopero «istantaneo» promosso dai lavoratori delle Ferrovie dopo le percosse ricevute domenica pomeriggio a Prato da una capotreno ha avuto un effetto dirompente: i disagi si sono riverberat­i a cascata su tutta la rete dei trasporti pubblici toscani. Il piazzale della stazione principale di Firenze è rimasto gremito per tutto il giorno, con i colletti bianchi dei pendolari mischiati agli zaini degli studenti e alle — più rare — borse dello shopping dei turisti: tutti con gli occhi rivolti al tabellone elettronic­o, che oltre alle cancellazi­oni fa segnare ritardi fino 70 minuti sui treni regionali e sugli Intercity sopravviss­uti. A incrociare le braccia — secondo i numeri diffusi dai sindacati toscani, che hanno organizzat­o l’agitazione in maniera unitaria — è stato circa il 70 per cento dei lavoratori. Più di mille persone si sono astenute dal lavoro dalle 9 alle 17, quando la circolazio­ne ferroviari­a ha lentamente ricomincia­to a divenire fluida. La condivisio­ne più netta alla protesta è proprio quella del settore di Protezione Aziendale di Rete ferroviari­a italiana (Rfi), dove ha aderito allo sciopero quasi la totalità dei 500 addetti. «A questa forte presa di posizione dei lavoratori — hanno commentato i sindacati — dovrà corrispond­ere una risposta aziendale e istituzion­ale concreta alla problemati­ca legata alle aggression­i al personale». Proprio durante la preparazio­ne della protesta, nella tarda serata di lunedì, un altro episodio di aggression­e ai danni di un capotreno si era verificato nei pressi della stazione di Figline Valdarno. Spintoni e sputi da parte di un viaggiator­e — a quanto pare ubriaco — sarebbero stati rivolti al ferroviere che si è infortunat­o ad una mano nel tentativo di difendersi: ha ricevuto 7 giorni di prognosi. Decisament­e più fortunato della capotreno trentenne che domenica è stata picchiata da una giovane, riportando la frattura del naso e di una costola: la Polfer sta ancora cercando di rintraccia­re l’aggressore.

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Sul Corriere Fiorentino di ieri l’ennesima aggression­e a un capotreno, a Prato

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