Corriere Fiorentino

Riparte il processo a Macchiarin­i I familiari: «Ingannò i malati»

- V.M.

«Non c’è tempo da perdere, dammi 150 mila euro e ti porto ad Hannover per l’operazione. Questa la proposta che il chirurgo Paolo Macchiarin­i fece a mio fratello, ricoverato nel reparto di chirurgia toracica all’ospedale di Careggi». È il racconto della sorella di un paziente al processo d’appello al chirurgo Paolo Macchiarin­i assolto in primo grado dall’accusa di aver ingannato persone malate per indurle a farsi operare all’estero in strutture private per evitare i lunghi tempi di attesa. «Mio fratello — ha spiegato la signora — era in gravissime condizioni ma non accettò quella offerta. Fu operato d’urgenza il 1 novembre 2010 e poi subì altri due interventi nel giro di tre settimane in un altro reparto e morì poco dopo». Come lei, ieri, nell’aula 29 del palazzo di giustizia hanno sfilato di fronte ai giudici i familiari di altri tre pazienti del chirurgo toracico. E tutti hanno confermato le accuse. In aula, anche la vedova di un paziente che ha dato il via alle indagini nel 2010. Ieri ha raccontato la sua storia. Da tempo il marito aveva un tumore ai reni e le metastasi avevano invaso cervello e polmoni. Anche a lei Macchiarin­i avrebbe proposto di far operare il marito in Germania per la rimozione di alcune metastasi al cervello e solo successiva­mente si sarebbe potuto eliminare con un secondo intervento quelle al polmone. Un’operazione del costo di 150 mila euro.

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Il chirurgo toracico Paolo Macchiarin­i ha lavorato all’ospedale di Careggi

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