Corriere Fiorentino

E le stradine sulle colline sono diventate tangenzial­i

- Giulio Gori

Molti le scelgono per evitare il grande traffico dei viali. Ma quelle scorciatoi­e, le stradine tra le colline di Firenze, possono rivelarsi una trappola. Lavori, cantieri, semafori, rotonde: le file in città sono ovunque. E spesso — stravolti dall’attesa, dai clacson e dalle puntuali litigate al volante — viene la voglia di infilarsi con l’automobile in qualche via secondaria, per cercare di abbreviare l’attesa e superare l’eterno stress della guida. Ma il risultato è che quasi sempre finisce per peggiorare la situazione.

Per andare da Soffiano a Porta Romana, anziché infilarsi nel traffico di via Pisana, potrebbe sembrare una buona soluzione addentrars­i nelle colline di Bellosguar­do. E via San Carlo è vuota, un sogno in un pomeriggio di ingorghi. Ma la strada è così stretta che con la prima auto che arriva in direzione opposta si sfiora l’incidente. Poi, una scena degna di «Tetris»: due auto fanno retromarci­a e si infilano in due piazzole ai lati per far passare quella che si para di fronte. Ripartono, un nuovo «avversario» davanti e ancora retromarci­a. La scena si ripete per tre volte. Finché di fronte non arriva una signora a bordo di una familiare e il cellulare all’orecchio, incapace di scambiarsi. Per tre minuti buoni la strada resta bloccata. E altre macchine arrivano a complicare il gioco d’incastri. Peggio è andata tra martedì e ieri mattina quanto la strettoia, unita alla fretta, ha provocato due incidenti. Così i residenti chiedono autovelox e dissuasori. Più avanti, c’è chi deve fare manovra per la svolta a «U» per via di Bellosguar­do e chi, invece, da piazza di San Francesco di Paola entra contromano in via del Casone, anziché prendere via Villani. Ma ormai la coda di viale Petrarca è raggiunta.

Secondo test, dal Poggio Imperiale fino alle Cascine del Riccio. È forse il percorso meno trafficato, ma non mancano i problemi. Un po’ perché su via di San Leonardo, dove ci sono le auto parcheggia­te da un lato e i pedoni dall’altro, i furgoni sono costretti a fermarsi ed aspettare. Un po’ perché, dopo la più ampia via di Pian dei Giullari, si entra nell’incubo di viuzzo di Monteripal­di e della successiva via San Michele: tratti ripidissim­i, passaggi sullo sterrato, ma soprattutt­o punti così stretti che non si capisce bene come possa essere una strada a doppio senso; e viene pure il dubbio che un Suv rischi di incastrars­i anche da solo. E per fortuna lì non passa quasi nessuno. Perché una retromarci­a in quelle condizioni rischia di essere impossibil­e.

Dall’altra parte della città, le scorciatoi­e tra le colline non sono note a pochi conoscitor­i dei segreti di Firenze. Così si trasforman­o in tangenzial­i trafficate quanto i viali. Da via Bolognese a viale Pieraccini, si sviluppa la stretta via di Careggi dove non passano mai cinque secondi senza un’automobile. Per gran parte, è a senso unico e i disagi non emergono. Ma il tratto centrale, tra via Incontri e via Cosimo il Vecchio, è a doppio senso. Perciò, chi non è capace di viaggiare a cinque centimetri dal muro crea l’ingorgo: un signore anziano proprio non ce la fa, e va avanti di dieci metri in dieci metri solo quando dall’altra parte c’è un momento di vuoto. Allo svincolo con via Cosimo il Vecchio, c’è una densità di auto degna della rotonda della stazione. Un povero residente ingrana la retromarci­a ma è costretto ad aspettare sette minuti per poter uscire dal parcheggio.

Direzione opposta, da Careggi a via Bolognese, anche il viuzzo del Pergolino — quello che parte dalla rotonda del Cto — è un’altra autostrada improvvisa­ta. Qui il senso unico la fa da padrone e non ci sono troppi intoppi, tranne dover quasi fermarsi alle tante curve strette che fanno somigliare il percorso a uno zigzag, se davanti si ha qualcuno senza troppa dimestiche­zza al volante. Anche allo stop in fondo a via Ernesto Rossi, per entrare in via Santa Marta, si aspettano poche decine di secondi. L’incubo, qui, è quando la strada si allarga: in via del Poggiolino c’è lo stop per immettersi in via Bolognese. La coda supera i 200 metri. Le auto aspettano, aspettano. Proprio come sui viali.

Sos al Comune I residenti dopo mesi di segnalazio­ni chiedono autovelox e dissuasori Emergenza Tanti incidenti per le strade strette e la velocità. Due solo tra martedì e ieri

 ??  ?? L’incidente di martedì mattina che ha bloccato le stradine di Bellosguar­do
L’incidente di martedì mattina che ha bloccato le stradine di Bellosguar­do

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy