Vaccini, via alle prime sospensioni
Da oggi le scuole inviano le lettere alle famiglie dei bimbi non in regola. Ma Giachi: niente linea dura
Nelle scuole comunali di Firenze partono oggi le prime lettere di sospensione dei bambini che non sono in regola con le vaccinazioni. Chi non rispetta le disposizioni della legge sui vaccini obbligatori, d’ora in poi, non può — o meglio non potrebbe — entrare in classe. Il Comune si era preso dieci giorni di tempo, rispetto alla scadenza fissata dalla legge all’11 settembre, per poter compiere tutti gli adempimenti.
Dieci giorni fa, una volta ricevuto dall’Asl l’elenco dei bambini non in regola, circa il 10 per cento di una popolazione di 5.500 scolari, sono partite le email dirette ai genitori, per invitarli a mettere in regola i figli. Una parte ha risposto con l’autocertificazione dei vaccini fatti, un’altra ha invece prenotato l’appuntamento all’Asl. A quel punto sono partite le telefonate a chi invece non ha risposto; così, un’altra fetta ha provveduto a mettersi a posto con la legge. Per tutti gli altri, domani cominceranno a partire le lettere di sospensione, il cui flusso dovrebbe terminare tra lunedì e martedì. Nelle scuole comunali fiorentine ci sarebbero realtà con pochissimi esclusi, ma in altre si arriverebbe fino a una ventina di irregolari. Una volta notificata la sospensione, il bambino non potrebbe più entrare in classe. In teoria: «Vogliamo evitare di esporre il bimbo a un confronto-scontro davanti alla scuola. Lunedì non metteremo nessuno al cancello per impedire l’accesso dei non in regola», dice la vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi. Ma così non si viola la legge? Per Giachi, malgrado la proroga di dieci giorni già utilizzata, serve ancora un «periodo di tol- leranza»: «Se il genitore di un bambino sospeso dovesse insistere a portarlo a scuola, inizialmente non ci metteremmo di traverso. Lo contatteremmo per invitarlo a non farlo più e, eventualmente, a mettersi in regola. Non voglio la linea dura, è una situazione che richiede delicatezza — dice — Ma se il genitore dovesse insistere, a quel punto sarebbe lui a voler esporre il bambino a una situazione di tensione. E alla lunga saremmo costretti a mettere qualcuno davanti alla porta della scuola per impedirgli di entrare».
Giachi in queste ore sta incontrando molti genitori arrabbiati per la mancanza di sensibilità in alcune scuole. La vicesindaca lancia un appello a presidi, insegnanti e personale: «Stiamo cercando di trattare la materia con la massima attenzione alla privacy. I nostri uffici provvedono a contattare le famiglie, non c’è bisogno di dire cose a voce o consegnare buste davanti agli altri genitori». Le lettere di sospensione, che cominceranno a partire da oggi, sono alcune centinaia su un totale di 2.200 bambini delle scuole materne comunali e 2.500 degli asili nido (dei quali quasi 1.400 a gestione diretta di Palazzo Vecchio). Di fatto, altri 6.300 bambini (fra chi è in regola e chi no) iscritti alle materne statali e paritarie del territorio comunale, dovranno invece regolarsi in altro modo. Di scuola in scuola, c’è chi non ha adottato la procedura «semplificata» toscana e ha richiesto entro l’11 settembre le autocertificazioni e chi invece ancora attende istruzioni prima di sospendere i bimbi non in regola. Di semplificato sembra esserci poco.