Colpo ai risciò, Palazzo Vecchio annulla 51 permessi
Applicata la norma Franceschini, sulla strada restano in 16. Ora un bando con regole rigide
Contro l’invasione dei risciò turistici nel centro storico arriva la scure del Comune. Palazzo Vecchio ha infatti imposto lo stop a 51 risciò sui 67 presenti in città, dove già da alcuni giorni la circolazione era difatti assai diminuita. È il risultato dei controlli condotti dagli uffici dello Sviluppo economico, che hanno annullato le relative pratiche di Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per irregolarità e mancanza di requisiti. L’assessore allo Sviluppo economico, Cecilia Del Re, lo ha comunicato ai sindacati dei tassisti. L’incontro, alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Federico Gianassi, è stato l’occasione anche per fare il punto sui controlli condotti dai vigili, che dal 1 agosto ad oggi hanno portato al sequestro di 12 mezzi che lavoravano nell’illegalità.
«Gli uffici hanno annullato le pratiche di Scia che mancavano dei requisiti per svolgere l’attività — spiega l’assessore Del Re — Abbiamo proceduto prima sospendendo le Scia e concedendo ai titolari ampio tempo per fornire integrazioni alla documentazione, che non sono però arrivate; dopodiché siamo arrivati all’annullamento». E non è detto che i 16 risciò «superstiti» rimangano operativi. Dal punto di vista amministrativo, le irregolarità riscontrate sulle Scia presentate dal 2015 hanno riguardato la mancanza di requisiti essenziali tra cui l’idonea copertura assicurativa, l’elenco dei conducenti in rapporto di lavoro subordinato, l’omologazione riferibile in modo univoco al mezzo utilizzato.
Presto il Comune dovrebbe lanciare un bando, con requisiti stringenti, che conceda autorizzazioni ad hoc ai risciò, anche grazie alla speciale norma voluta dal ministro Franceschini.