Duello in testa
Livorno e Siena, la sfida tra toscane per tornare in B
Prima e seconda. Livorno e Siena. Il girone A della serie C parla toscano. Nella notte dei 50 anni di Igor Protti, mito amaranto, il Picchi celebra il primato della squadra di Sottil che piega la Pistoiese che era ancora imbattuta (2-0, Murilo e rigore di Montini a tempo scaduto). Subito a ruota la Robur, che pareggia (0-0) con l’Alessandria al Rastrello.
L’anno scorso aveva vinto, ma forse vale più questo punto di quei tre tutto sommato inutili. Perché arrivarono quando la stagione bianconera aveva già preso una piega di mediocrità. Spargendo delusione in una piazza già ampiamente provata da vicissitudini sportivamente (e non solo) drammatiche. Stavolta il Franchi è tornato a mettersi l’abito buono di chi ospita l’avversaria di alto lignaggio in veste di capolista. Per il Siena un primato che in Lega Pro mancava addirittura da 17 anni. Campionato che terminò con la promozione e dette il via alla scalata al cielo... della serie A.
Il capitano degli anni d’oro Michele Mignani, ora è l’allenatore. Chiamato a pacificare una piazza in cui la famiglia Durio, i nuovi proprietari liguri subentrati un anno fa, ha dovuto affrontare una vera battaglia anche a colpi di carte bollate col vecchio proprietario ed i soci di minoranza locali. Da sempre un micro-cosmo molto particolare quello della città del Palio, e soprattutto del Monte dei Paschi la cui crisi ha portato a fondo la Mens Sana basket pluri-scudettata oltre alla Robur. Costretta a riemergere dai dilettanti. «Sono contento perché guardo chi ho di fronte e lo spirito della squadra, che ha giocato per vincere, alla pari con l’Alessandria una squadra con giocatori di categoria superiore costruita per vincere il campionato», ha detto ieri Mignani dopo lo 0-0 con i piemontesi.
Proprio in casa dell’Alessandria una settimana fa si è stretto l’abbraccio tra il Livorno squadra, e Livorno, intesa come città reduce dalla settimana più difficile: gli occhi lucidi dei giocatori sotto il settore dei tifosi che hanno raggiunto il Piemonte dopo giorni a spalare il fango dell’alluvione valgono come un patto.