Chiesa, gol da fenomeno (e un patto per il rinnovo)
Antognoni: è un giocatore universale, faremo di tutto per blindarlo
Qualcuno si preoccupava di come un giovane Federico Chiesa potesse gestire le pressioni della seconda stagione in Serie A. Una sorta di ritornello sul non gravarlo di eccessive aspettative che aleggiava intorno all’attaccante per tutte le prime giornate di campionato. Poi, dopo il rigore procurato a Verona, la doppia risposta nel giro di una settimana. Il gol capolavoro contro il Bologna, in un immaginario replay di uno dei tanti colpi di repertorio del babbo Enrico, e il missile in avvio di gara contro l’Atalanta. Due perle che il numero 25 ha già incastonato in un avvio di stagione nel quale, di pressioni o aspettative, Federico non sembra nemmeno accorgersene.
Due gol da incorniciare per tecnica, potenza e precisione, entrambi determinanti ed entrambi con il marchio di casa Chiesa. Sia nel giro dato al pallone messo sul palo più lontano in occasione del 2-1 contro il Bologna, sia nel modo di addomesticare lo spiovente sulle trequarti nell’uno a zero contro l’Atalanta. Un tocco morbido e misurato prima di scaricare in rete tutta la potenza del piede destro. Assaggio di una serata da protagonista, tanto che non ci fosse stata la chiusura di Caldara, una decina di minuti più tardi, sarebbe arrivata pure la doppietta. Un’intraprendenza costante, a tutto campo, che gli costa anche il cartellino giallo per l’irruenza con cui ferma il «Papu» Gomez a cinque minuti dall’intervallo. Se la serata di Torino, nello stesso stadio in cui era arrivata la prima chiamata da titolare da parte di Paulo Sousa, aveva lasciato l’immagine di un Chiesa con qualche problema di stomaco a metà primo tempo e più in generale in netta difficoltà nell’affrontare i bianconeri, la sfida all’Atalanta ha riportato in primo piano il talento più brillante di casa Fiorentina. Nonché il giovane più coccolato dai tifosi con i quali, non a caso, Federico è tornato a festeggiare con quell’abbraccio al parterre di tribuna che ha fatto il paio con quanto capitato subito dopo il gol contro il Bologna. La corsa e poi il tuffo in mezzo alla gente, a conferma di un rapporto destinato a rinsaldarsi ulteriormente con l’imminente rinnovo fino al 2022 e conseguente adeguamento dell’ingaggio.
Una trattativa alla quale la società viola si è già da tempo dedicata e sul cui esito non sembrano esserci dubbi. Perché Chiesa, già oggi, incarna alla perfezione quel simbolo che la Fiorentina e Firenze cercano disperatamente dopo le tante partenze estive (dopo essere stato premiato con il Torrino d’Oro presto sarà testimonial dell’A.T.T. come capitò a Prandelli e Rossi), e perché lo stesso valore del calciatore è destinato a moltiplicarsi. E poi è sempre meglio cautelarsi il prima possibile, tanto più su un giocatore sul quale una big come il Napoli ha già messo gli occhi. In estate il corteggiamento del club di De Laurentiis è stato asfissiante, adesso l’obiettivo è provare a colorare di viola il futuro di Chiesa. «È un giocatore universale, la Fiorentina farà di tutto per tenerselo ben stretto — conferma il club manager Giancarlo Antognoni prima della gara — nel calcio di oggi sappiamo che non è facile, l’esempio di Neymar lo dimostra, ma vogliamo blindare il suo futuro».