Corriere Fiorentino

Appello per la Via Crucis

I frati di San Salvatore: «Incuria degrado, legni spezzati. Aiutateci a salvare la salita al Piazzale»

- di Antonio Passanese

 Dopo i vandalismi Rispettate i segni della cristianit­à, Palazzo Vecchio potrebbe mettere una telecamera

Da Palazzo Vecchio ripetono che sì, per il restauro della scalinata del Monte alle Croci c’è un privato che intende muoversi con l’Art bonus e con un’operazione di foundraisi­ng (costo stimato dei lavori: 550 mila euro), ma intanto niente è cambiato rispetto a qualche mese fa. E poi vallo a spiegare ai turisti che per ridare dignità a uno dei suoi angoli più suggestivi Firenze aspetta l’aiuto di non si sa chi e non si sa quando… Ma se la scalinata se la passa male — il suo selciato sconnesso spesso provoca rovinose cadute a terra, e poi: cartacce, bottiglie e resti di banchetti sparsi ovunque, erbacce che spuntano tra una pietra e l’altra, venditori abusivi appostati con i loro tappetini — perla storica Via Crucis, dove ogni anno si svolge la procession­e del Venerdì Santo, va anche peggio. La croce della prima stazione è distrutta, sparita; alla croce della quarta hanno stroncato i bracci ed è ridotta a un palo conficcato nella pietra. Le altre sono malmesse e seminascos­te dalla vegetazion­e che accompagna l’ascesa. Alcune stanno dietro il reticolato di una colonia felina. E poi c’è l’usura della pietra degli scalini e quella delle placche su alcune delle quali qualcuno ha perfino vergato una bestemmia con lo spray nero. Qualche settimana fa, su queste scalinate ormai preda quotidiana di centinaia di turisti, è stato addirittur­a avvistato un finto centurione, rumeno e non romano, che chiedeva un obolo ai turisti in cambio di una foto. Per fortuna se n’è andato rapidament­e, il degrado della Via Crucis, invece è sempre lì.

E così, lassù, in cima al Monte, nel convento di San Salvatore, i tredici francescan­i minori che lo abitano hanno deciso di rompere gli indugi. E di lanciare un appello, sperando che qualche benefattor­e risponda: «La Via Crucis che accompagna i turisti fino al Piazzale — dicono — non ha solo un valore spirituale, ma anche storico per la presenza di questo monastero in cui ha vissuto, tra la fine del Quattrocen­to e gli inizi del Cinquecent­o, San Leonardo di Porto Maurizio, colui che ha diffuso nel popolo cristiano la pia pratica della via dolorosa. Per questo ci appelliamo a tutti i fiorentini e non di buon cuore, alle associazio­ni del territorio e alle scuole di restauro affinché ci aiutino nel restauro delle croci e dei basamenti. Sarebbe un’opera bellissima e meritoria che, speriamo, qualcuno accolga prima che il degrado e l’incuria fagocitino definitiva­mente la Via Crucis».

I francescan­i di San Salvatore, dopo l’ennesimo episodio di vandalismo ai danni di una delle quindici croci della scalinata, invitano tutti «a rispettare i segni della cristianit­à, allo stesso modo di come si rispettano un monumento o una statua. Non vogliamo accusare nessuno ma non si può più assistere impotenti ad atti che nulla hanno a che fare con la civiltà e l’educazione. Se lungo il percorso che da San Niccolò conduce verso il piazzale Michelange­lo il Comune riuscisse a inserire anche una telecamera di sicurezza probabilme­nte rappresent­erebbe un ottimo deterrente».

Intanto, qualche «vecchio» residente del quartiere si è organizzat­o per cercare di tenere pulita la scalinata e per vigilare sulla Via Crucis: «Ci proviamo, ma è una battaglia dura da vincere…».

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 ??  ?? La croce spezzata della quarta stazione, il basamento imbrattato
La croce spezzata della quarta stazione, il basamento imbrattato
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 ??  ?? Il legno spezzato
Il legno spezzato
 ??  ?? Una croce inghiottit­a dal verde
Una croce inghiottit­a dal verde
 ??  ?? Il basamento senza la prima croce
Il basamento senza la prima croce

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