Maggio, nel nuovo piano ricetta Bianchi per il Goldoni
Chiarot ripropone l’operazione sul teatro: 6 milioni dai privati, poi il riacquisto in leasing
Il sovrintendente Cristiano Chiarot presenterà al Consiglio di indirizzo l’aggiornamento del piano di salvataggio del Maggio musicale fiorentino a breve, per poterlo consegnare nelle mani del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini entro un mese. Con due indirizzi: nessun licenziamento ulteriore e il pagamento di tutti gli artisti e dei fornitori (sperando in qualche «sconto») per circa 8 milioni di euro. Ed un pareggio in bilancio anche nel 2017, precondizione per continuare ad usufruire dei 16 milioni circa di fondo rotativo concesso dal ministero per far uscire il Maggio musicale fiorentino dai guai.
Un’operazione possibile perché sono stati tagliati diversi costi, a partire da quelli di diversi dirigenti: Chiarot ha assommato su di sé la carica di sovrintendente, quella di direttore generale e quella di responsabile del marketing). Inoltre ha cancellato alcune produzioni (che si temevano altamente deficitarie), aggiunto alcune coproduzioni arrivate da Venezia. Ma senza incassi, il Maggio non può andare da nessuna parte.
Continua il trend positivo dei biglietti, cominciato alla fine del mandato del precedente sovrintendente, Francesco Bianchi, e alcune scelte, come il Trittico Pucciniano, sembrano dare segnali molti positivi. Basta? No. Il peso dei 61 milioni di debiti (di cui gli 8 milioni sono solo una parte, poi ci sono i fondi di Roma e i debiti con l’erario) rende difficile la gestione «cash», di cassa, del Maggio musicale. E così, ritorna l’ipotesi di un’operazione di lease back con il teatro Goldoni: cioè un privato concede circa 6 milioni di euro per il Goldoni, per il quale poi il Maggio pagherà un leasing per diversi anni. Nessun effetto sul patrimonio, spiegano dalla fondazione, ma un’iniezione di liquidi per sanare soprattutto i fornitori. Mentre proseguono le iniziative con i quartieri e la Città metropolitana: operazioni per rinsaldare la «simpatia» della città e della provincia per il Maggio. Sembrano funzionare: quando l’ex sovrintendente Bianchi annunciò il lease back si scatenò un putiferio di critiche; stavolta alla notizia, anticipata ieri da Repubblica Firenze, non è seguita alcuna reazione negativa.
Due priorità Nessun licenziamento ulteriore e pagamento di artisti e fornitori per circa otto milioni