«Qua comando io» Ma ora Sguanci è senza maggioranza
«Qua il presidente sono io e quindi si fa come dico io». Non è un diktat di Kim Jong-un, bensì la risposta che Maurizio Sguanci (Pd), presidente del Quartiere 1, avrebbe dato ad alcuni degli eletti nel centro storico. E proprio l’assemblea, a causa dei tanti problemi di degrado irrisolti (piazza Indipendenza e caos movida in primis) e al piglio vulcanico di Sguanci, l’altro ieri si è ritrovata ancora una volta senza maggioranza, con il presidente abbandonato anche da quattro dei propri consiglieri del Pd. Il duro messaggio di Sguanci sarebbe stato inviato in risposta a diversi eletti, i quali chiedevano che all’ordine del giorno della seduta di mercoledì fosse messa la discussione delle oltre venti mozioni chiuse in un cassetto da prima dell’estate. Ma niente, «Kim Jong-Sguanci», come lo hanno ribattezzato alcuni dei consiglieri d’opposizione, ha deciso di tirare dritto e di mettere in discussione solo l’approvazione del bilancio consolidato. Un atto formale importante, che però non è stato approvato, perché Sguanci, dopo aver fatto irritare sia i suoi, sia l’opposizione, si è ritrovato senza il numero legale. «Sguanci non sa neppure fare i conti. Convoca la seduta del Consiglio per approvare il bilancio, non si presentano 4 consiglieri Pd su 12, viene meno la maggioranza, e lui pretenderebbe che a trarlo d’impiccio fossero le opposizioni... Ma Forza Italia dice no, e così la seduta salta. Ora il presidente rimandato in matematica sarà costretto a chiedere una proroga al sindaco, per indire una nuova riunione del Consiglio», attaccano il capogruppo di Forza Italia al Quartiere 1 Alessandro Delfino insieme al capogruppo in Palazzo Vecchio Jacopo Cellai e alla collega Roberta Pieraccioni. «Una figura cacina, non certo la prima da parte del presidente Sguanci, che forse dovrebbe fare una riflessione semplice: se vuole continuare a non far passare mai nulla di ciò che le opposizioni propongono, faccia sempre in modo di assicurarsi la presenza dei consiglieri di maggioranza. Oppure cominci a collaborare con noi per il bene dei cittadini del centro storico», incalzano i forzisti. Curiosa la replica di Sguanci, che non potendo attaccare il proprio partito, prende di mira i berlusconiani: «Non è stato possibile votare il bilancio, perché l’opposizione ha fatto mancare il numero legale». Punti di vista.