ROBOT SOPHIA STELLA AL WIRED FEST
Al via oggi in Palazzo Vecchio la tre giorni dedicata alle nuove culture digitali: tra gli ospiti, oltre a esperti e personaggi dello spettacolo, anche Batistuta Ma il momento-clou sarà l’intervista a un computer dalle sembianze umane
Per chi avrebbe voluto chiedere al kubrickiano Hal900 qual è il senso della vita, ma non se l’è sentita perché il suo occhio rosso mette troppa paura. Per chi come Al Pacino si è innamorato della sensuale ma sintetica S1mOne di Andrew Niccol. Ma soprattutto per chi ha sempre voluto intervistare Google in qualità di simbolo dell’intera conoscenza dell’umanità, ma non osava pretendere che Google rispondesse secondo scelte e decisioni proprie, come fosse una persona. Per tutti loro, è arrivata l’occasione: domenica alle 13 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio potrà assistere all’intervista che Ben Goertzel, ceo di SingularityNet, farà a «Sophia», il primo robot a essere talmente tanto «umano» da permetterci quasi di innamorarci di lei, come nel film con Al Pacino. Cosa resa ancor più facile dal fatto che somiglia moltissimo a Audrey Hepburn. Un computer umanoide in grado di parlare in maniera naturale con le espressioni del viso che seguono i suoi discorsi, e di rispondere autonomamente grazie a un cavo ethernet che la collegherà a internet. L’incontro intitolato «Io, robot» in omaggio a Isaac Asimov e alle sue «tre leggi della robotica» è uno degli eventi di punta del Wired Next Fest che da oggi a domenica torna a Firenze per il secondo anno consecutivo.
È il più grande festival italiano dedicato alla cultura dell’innovazione, alla scienza e tecnologia, e si inaugura stasera con Stefano Bollani in una chiacchierata-concerto al pianoforte in cui si parla — e si suona — intorno al tema della vita nello spazio. Incontri, performance, laboratori, dimostrazioni di intelligenza artificiale, il simulatore di volo e immersione. C’è di tutto. Con 120 ospiti da 15 paesi e una serata musicale, sabato alle 21, in cui si alterneranno nel Salone dei Cinquecento Niccolò Fabi, Levante, Lo Stato Sociale, Nina Zilli e Samuel dei Subsonica.
Tra gli ospiti si contano il presidente della Camera Laura Boldrini sul tema del cyberbullismo, Liam Cunningham (il Lord delle Cipolle de Il Trono di Spade), Gabriel Omar Bati-
stuta, il cast di Gomorra, Vinicio Capossela e Domenico Quirico, e tanti altri divisi tra Salone dei Cinquecento, Sala D’Arme, Sala Macconi e i cortili di Palazzo Vecchio.
Il tema di quest’anno sono i «confini» perché «viviamo un tempo in cui la rete cancella le distanze ma dove l’essere umano è ancora capace di erigere muri — spiega Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia — Perché non esiste innovazione senza il superamento dei limiti personali e sociali». «Ospiteremo grandi personalità tra politica, scienza, società, sport e musica — dice il sindaco Dario Nardella — e ci auguriamo di superare il successo delle oltre 60 mila persone dello scorso anno».