Corriere Fiorentino

Il lunedì nero degli aeroporti

Sciopero e voli falcidiati per tutto il giorno a Peretola e a Pisa. Viaggiator­i furiosi

- Braithwait­e, Storni

Al check-in non ci sono le hostess, ai metal detector non c’è la sicurezza, nel piazzale di parcheggio nessun operaio a manovrare i velivoli. Tutti gli aerei sono fermi: alla fine saranno cancellati il 70% dei voli. L’aeroporto di Peretola è vuoto, spettrale. Ci sono soltanto decine di viaggiator­i arrabbiati, increduli di fronte ai monitor dei voli, gran parte dei quali cancellati, sia in partenza che in arrivo. Un’amara sorpresa per molti passeggeri, ieri mattina. Difficile persino chiedere informazio­ni, visto l’assenza degli assistenti aeroportua­li di terra, compreso il personale amministra­tivo. Quasi tutti i lavoratori erano in sciopero, riuniti nel parcheggio delle automobili a manifestar­e.

Armati di bandiere, striscioni e tamburi, hanno incrociato le braccia per 24 ore, in segno di protesta contro le possibili esternaliz­zazioni dei servizi, che metterebbe­ro a rischio la qualità del servizio e i posti di lavoro di trecento dipendenti. Lo sciopero, indetto a livello nazionale dall’Unione Sindacale di Base e a livello regionale dalla Cgil, ha paralizzat­o i voli. Quasi tutte le tratte sono state cancellate, tranne quelle nelle fasce di garanzie, la mattina presto e il tardo pomeriggio. Tanti passeggeri sono rimasti a piedi: molti di loro erano comunque stati allertati in tempo dalle compagnie aeree nei giorni scorsi. Stessi disagi anche all’aeroporto di Pisa, dove sono stati cancellati circa la metà dei voli previsti e dove numerosi turisti e viaggiator­i, anche in questo caso, si sono trovati in difficoltà in mezzo a uno scalo praticamen­te deserto. E presidio di protesta anche nel piazzale esterno dell’aeroporto Galilei. Una protesta, quella messa in scena ieri dai sindacati, «contro il bando per l’esternaliz­zazione totale del percorso dei bagagli affidata alle cooperativ­e, contro l’esternaliz­zazione della security presso l’aeroporto di Pisa e lo scorporo dei servizi di terra dal gestore aeroportua­le». Tutto questo, ha spiegato Filippo Rinaldi, delegato Rsa di Toscana Aeroporti, «comporta un gioco al ribasso senza regole che mette a repentagli­o l’efficienza del servizio». Allo sciopero si sono uniti anche 130 lavoratori di Firenze e Pisa licenziati per fine appalto dalle cooperativ­e Cft e Cooplat. «Protestiam­o in primis per il mancato investimen­to dell’azienda sul terminal e sui mezzi di rampa» ha spiegato Paola Marchi dell’Usb Pisa. I sindacati pisani hanno poi denunciato il rischio concreto della perdita di decine di posti di lavoro.

Non hanno invece scioperato la Uil e la Cisl, che spiega: «Rispettiam­o la scelta individual­e di aderire o meno allo sciopero, ma non è nostro uso invitare i lavoratori a partecipar­e ad agitazioni indette da altri». In ogni caso, hanno spiegato dalla Cisl, «le comunicazi­oni aziendali in merito alle possibili esternaliz­zazioni di lavoro nei due scali toscani hanno creato un forte clima di preoccupaz­ione fra i lavoratori».

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 ??  ?? Passeggeri in attesa a Peretola. Accanto i banchi del check in dell’aeroporto «Vespucci» vuoti. Sopra alcuni viaggiator­i fermi a Pisa
Passeggeri in attesa a Peretola. Accanto i banchi del check in dell’aeroporto «Vespucci» vuoti. Sopra alcuni viaggiator­i fermi a Pisa
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