Siena, l’avvocato dei blogger lancia la sfida a Valentini
De Mossi sarà il candidato delle liste civiche di centrodestra. Con la porta aperta a Forza Italia e Lega
Il primo passo in avanti lo ha fatto a gennaio, quando ha lasciato la carica di «mangino», cioè membro dello staff Palio, della Contrada del Nicchio. Un ruolo non più compatibile con gli impegni di lavoro e tanto meno con l’aspirazione a diventare sindaco di Siena. Un’investitura partita da lontano, quella che Luigi De Mossi si appresta ad accettare: una sorta di chiamata alle armi di quella parte della città stanca della gestione Pd. Il via libera all’ufficialità non è ancora arrivato, ma, al netto dei dettagli da sistemare, i giorni che lo separano dal diventare ufficialmente candidato per le Comunali del 2018, sembrano sempre di meno. Avvocato, 57 anni, De Mossi nel tempo è emerso come uno dei legali di riferimento nelle vicende giudiziarie che hanno riguardato Siena, al punto da meritarsi l’appellativo di «superavvocato» dal blogger Raffaele Ascheri: lo ha difeso nella causa contro la Curia e nell’inchiesta sull’aeroporto di Ampugnano dopo l’esposto di Giuseppe Mussari, ex presidente di Mps. Alcuni processi lo hanno visto impegnato nel lato della barricata più scomodo, come difendere il giornalista Davide Vecchi del Fatto Quotidiano nell’ambito del procedimento alla vedova di David Rossi, rappresentare alcune parti civili nel filone Antonveneta di Milano oppure il docente Giovanni Grasso, querelato dall’ex rettore dell’ateneo senese, Angelo Riccaboni. Elementi che avrebbero convinto le liste civiche a puntare su di lui per sfatare il tabù di Palazzo Pubblico. Soprattutto dopo l’addio, non privo di polemiche, di Sinistra per Siena che qualche settimana fa ha posto fine alla trasversalità del «listone».
All’appello mancano ancora i partiti tradizionali di centro-destra che ancora non hanno un indirizzo preciso; nei giorni scorsi De Mossi avrebbe preso contatto con i vertici fiorentini di Lega, Forza Italia e FdI per conoscere le intenzioni dei tre schieramenti che potrebbero diventare le sue «gambe». Non è chiaro se vorranno scendere in campo con il proprio simbolo, ma l’avvocato lo ha fatto intendere pochi giorni fa, pur non ammettendolo apertamente: la sua candidatura deve passare dalla condivisione più ampia.
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