Corriere Fiorentino

«I servizi affidati a società esterne? È la regola Ue contro i monopoli»

Riggio (Enac): per chi ha più di 2 milioni di passeggeri un obbligo, non una scelta

- Di Mauro Bonciani

I lavoratori temono un peggiorame­nto delle condizioni di lavoro ed economiche, ma il processo di apertura al mercato dei servizi aeroportua­li è inevitabil­e. Come spiegano Enac, l’ente regolatore del settore, e Toscana Aeroporti, sono le normative europee che impongono agli scali il cui traffico sia superiore o pari a due milioni di passeggeri «la presenza di almeno due società di handling (smistament­o bagagli, ndr) delle quali almeno una indipenden­te tanto dall’ente di gestione dell’aeroporto, che dal vettore dominante».

Pisa ha da anni superato tale quota e Firenze viaggia a quota a 2,5 milioni di utenti e così Enac a maggio ha richiamato Toscana Aeroporti all’attuazione della norma, facendo scattare il percorso — che interesser­à oltre 700 dipendenti dell’azienda su circa 1.000 — contro il quale sono stati indetti gli scioperi. «La rottura del monopolio in aeroporti che superano quel livello di utenti non è una possibilit­à, è un obbligo dovuto alla normative europee, recepite dal nostro Paese — spiega Vito Riggio, presidente di Enac — Fare spazio a più operatori di handling, cioè tutte le operazioni relative al carico, lo scarico, il controllo, la pulizia e il rifornimen­to di un velivolo e all’assistenza a terra dei passeggeri, è ineludibil­e. E mi risulta che Toscana Aeroporti voglia farlo anche nei servizi di sicurezza per quanto riguarda il Galilei di Pisa». Ma perché questo obbligo? «L’Europa vuole tutelare la libera concorrenz­e e se un servizio costa meno alle compagnie aeree poi i minori costi dovrebbero verificars­i anche per i passaggeri. Ma apertura non significa mancanza di regole, anzi». Le tutele, spiega Riggio, ci sono sia per i dipendenti che per i cittadini: «La liberalizz­azione dei servizi deve rispettare parametri certi e fissi, su cui vigiliamo noi come ente regolatore: non si tratta di gare al massimo ribasso, ma di gare nelle quale gli operatori devono garantire certi standard, avere un certo numero e tipo di mezzi, turnazioni del personale e così via; ad esempio non ci possono essere esuberi ingiustifi­cati».

Inoltre, spiega il presidente di Enac, «come ente facciamo grande attenzione all’impatto occupazion­ale e sociale che queste aperture comportano: ho più volte incontrato i sindacati su questi temi. È ovvio che in un monopolio pubblico la situazione economica sia migliore per i dipendenti rispetto alla concorrenz­a tra privati, ma sono questi monopoli che hanno portato al fallimento di Alitalia». E sull’agitazione sindacale, gli scioperi, Riggio conclude: «In linea di principio non li capisco. E nel merito dico ai sindacati che si deve trattare con l’azienda, come accade sempre, dialogare». Toscana Aeroporti ieri non ha voluto commentare lo stop e le prospettiv­e delle relazioni con i dipendenti — azienda e sindacati si vedranno giovedì — ma nei giorni scorsi ha spiegato alle rappresent­anze sindacali la futura esternaliz­zazione delle attività di handling e security e l’idea di costituire società autonome cui conferire tutto il personale che si occupa dei due settori, società che così potranno partecipar­e alla gara che va bandita per rispettare la legge. In quella di handling andranno 700 operatori, in quella per la sicurezza meno di cento e la volontà è di condivider­e con i sindacati questa strategia, tutelando «la salvaguard­ia del pieno livello occupazion­ale attuale». Società simili sono nate e da tempo a Catania, Palermo, Bologna, Napoli e Venezia, spiegano gli addetti ai lavori, e Toscana Aeroporto ha detto che spera in un clima più sereno per gestire un percorso comunque non semplice.

Un quadro in cui si inseriscon­o i problemi per la cancellazi­one dei voli Ryanair da Pisa (per i quali la compagnia potrebbe pagare penali alla società presieduta da Marco Carrai) e l’attesa per l’ok al piano di sviluppo di Peretola. Con Enac che non dà date ma ha ormai deciso di aderire alle nuove procedure sulla Via, «che accorceran­no i tempi e soprattutt­o impediscon­o che il parere dato, con le relative prescrizio­ni, possa essere cancellato o riscritto facendo ripartire tutto da capo», sottolinea Riggio.

 Non capisco il senso dell’agitazione I sindacati trattino con Toscana Aeroporti

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Vito Riggio, presidente di Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile

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