Niente raccolta, un’invasione di rifiuti La spiegazione Giannotti (Alia e Revet): autisti assenti per il funerale del collega morto sul lavoro
Sabato lo stop dei camion Revet, poi la pausa domenicale: in Oltrarno e non solo effetto a catena
Oltrarno sommerso dalla spazzatura: da via San Giovanni a piazza dei Nerli, da piazza del Tiratorio a piazza Tasso, e anche via dei Cardatori, via dei Tessitori e via della Chiesa, solo per citarne alcune strade. E per finire, pure via Guelfa. Cassonetti che strabordano, sacchi di immondizia ovunque e la puzza di cibo andato a male che entra nei portoni, nelle case e nel naso. Alcuni residenti ieri mattina, dopo due giorni con i sacchi sotto casa e sul marciapiede, erano esasperati: «Abbiamo provato a contattare Alia ma gli operatori dicono che per i rifiuti indifferenziati la competenza è di Revet. Sta di fatto che da due giorni le nostre strade sono piene di sudicio e nessuno interviene».
Eppure a Firenze il centro storico pare diviso in due, e non per colpa dell’Arno. Da una parte le strade in cui i cassonetti tradizionali non vengono svuotati da due giorni e sono sommersi di sacchi e anche con materassi, divani, frigoriferi e suppellettili, e televisioni rotte e persino blocchi di cemento (tutti rifiuti speciali che per la verità andrebbero smaltiti contattando il servizio apposito di Alia e non abbandonandoli per strada). Dall’altro il centro pulito nelle zone con i cassonetti interrati (come via Sant’Agostino, piazza San Felice, via Tornabuoni, via della Vigna, piazza della Repubblica e dei de’ Pecori). Da Alia, però, alzano le mani: «Noi non c’entriamo nulla», dice l’amministratore delegato Livio Giannotti che promette di risolvere il problema entro la mattinata di oggi. Anzi, aggiunge il dirigente (che è anche nel consiglio di amministrazione di Revet), «si lavorerà tutta la notte e fino a quando tutti i sacchi non saranno portati via e le strade liberate».
Un risveglio imprevisto per gran parte dell’Oltrarno e altre strade del centro di Firenze: certo, soprattutto nel fine settimana la situazione è sempre critica a causa della movida che invade tutto il quartiere lasciando dietro di sé cumuli e cumuli di bottiglie, cartoni e plastica. «Ma un lunedì del genere non s’era mai visto… una vergogna», dice un residente in via San Giovanni — una piccola lingua di strada che collega Borgo San Frediano a via dell’Orto — da quarant’anni. Altro che città da cartolina, insomma: quei turisti che nel fine settimana si sono ritrovati a passeggiare nel rione saranno rimasti molto colpiti dalla sporcizia che in alcune strade oramai regna sovrana.
Ma da via Baccio da Montelupo, sede dell’ex Quadrifoglio, fanno sapere che il disservizio registrato «non solo a Firenze ma un po’ in tutta la Toscana», per la mancata raccolta dei rifiuti nella giornata di sabato (la domenica, invece, c’è riposo settimanale), è stato causato dal fatto «che gli autisti di Revet hanno deciso di non far uscire i camion per partecipare ai funerali del collega deceduto la scorsa settimana nello stabilimento di stoccaggio di Pontedera. Oltretutto stiamo andando anche a scarto ridotto nella differenziazione dell’immondizia — continua Giannotti — perché la magistratura ha sequestrato la pressa che ha ucciso il lavoratore. Ho scritto ai sindaci di Firenze, Prato e Pistoia e ai prefetti per informarli della situazione. Abbiamo comperato una nuova pressa ma attendiamo che la Regione ci autorizzi all’utilizzo».