IL DOCU-MONDO POTERE, STAR, MUSICA
Dal 10 al 17 ottobre oltre 80 documentari al Festival dei Popoli numero 58 Dall’enfant terrible della danza Polunin, alla modella e attrice transgender Gigi fino ai Beatles e al Medio Oriente, un lungo viaggio tra sogni e incubi d’oggi
Composito, eterogeneo, trasversale: è così il Festival dei Popoli numero 58 (dal 10 al 17 ottobre al Cinema La Compagnia e in altri luoghi della città), finestra sulle tendenze e le sfide del documentario contemporaneo, un genere espanso che ormai da più di dieci anni sta influenzando anche le forme espressive ed estetiche del cinema di finzione. «Tanto è stato scritto e detto sui modi in cui il potere utilizza l’immagine — spiega il direttore Alberto Lastrucci — molto meno su come l’immagine costruisce il potere, lo utilizza, lo perpetua, lo mette in discussione. È questo il percorso che abbiamo scelto di seguire quest’anno, trovando connessioni e collegamenti tra film che in modi molto diversi raccontano l’effetto domino del potere».
Il programma spazia dunque su «sogni e incubi» di questa declinazione: dalle guerre in Medio Oriente ai 100 anni di John Fitzgerald Kennedy; dalla vita della star della danza Sergei Polunin alla nascita della casa discografica Apple Corps dei Beatles; dalla celebre band heavy metal X Japan e del suo frontman Yoshiki alla lenta ripresa della martoriata Kobanê. E poi i raduni mondiali di Wikipedia in Italia, i fan del Papa, le case popolari e l’ormai immancabile questione dei migranti. Tutto concentrato in 82 documentari, in un giro di valzer che si apre con Dancer, sulla vita e l’arte di Sergei Polunin, definito dal New York Times «il ballerino più dotato della sua generazione» e considerato uno dei più geniali e controversi danzatori contemporanei. E poi Radio Kobani di Reber Dosky (il 13), sulla lenta ripresa di Kobanê attraverso la voce radiofonica di una giovane giornalista curda. E ancora, in collaborazione con l’Istituto Francese, i ritratti umani contenuti nel viaggio antropologico del bellissimo Visages Villages di Agnès Varda e JR (il 16) in cui lei, leggendaria femme della Nouvelle Vague, oggi ultraottantenne, fa coppia con il trentatreenne JR, streetartist autore di giganteschi graffiti urbani. E c’è anche un omaggio ad Alain Cavalier, con la proiezione del suo film Le Filmeur (il 15), mentre sempre al grande regista francese è dedicato