MARE NOSTRUM DRAMMI, CANTI E UTOPIE
Fa tappa alla Pergola «MediterriAmo», una rassegna itinerante ideata da Scaparro Via il 12 con l’omaggio a Giorgio La Pira (a 40 anni dalla morte) e ai suoi dialoghi Poi spazio alla musica con Servillo, Eugenio Bennato e l’orchestra delle donne arabe
A ben pensarci è dall’arte egiziana e poi da quella greca che nasce quella di tutta l’Europa. A ben pensarci è da quella sintesi scomposta di miti arabi, greci e latini che nascono i nostri. E lo stesso imperatore Adriano, la cui figura, illuminata e raffinatissima, avrà un posto preponderante nell’evento che andiamo a narrarvi, era il frutto di un coacervo di storie e culture (nato in Spagna, aveva vissuto in Siria, regnava a Roma, adorava tutto quanto aveva a che fare con Atene). È questo pensiero, più o meno, che ha fatto da spunto a un progetto di Maurizio Scaparro e che, dopo Roma (il 27 settembre), arriverà qui a Firenze il 12 e 13 ottobre con due appuntamenti alla Pergola.
«MediterriAmo», è questo il titolo, vuole essere un modo per ridare centralità alle acque del mare di cui è intrisa la nostra cultura per combattere pregiudizi razzisti e paure insensate, non con slogan ma con la conoscenza della nostra storia. Un po’ spettacolo, un po’ ragionamento si articola in due giornate, organizzate da quelli di Onni (organizza eventi culturali con il sostegno di imprese) con il coordinamento artistico di Ferdinando Cerianni. Il 12, alle 17, al Saloncino della Pergola intitolato a Paolo Poli, ci sarà un omaggio a Giorgio La Pira (il 5 novembre saranno 40 anni dalla sua morte) con Mario Primicerio, Ugo De Siervo, Izzedin Elzir e Maurizio Scaparro insieme a ragionare intorno alla grande utopia del sindaco siciliano, quella che lo vide, alla fine degli anni ‘50, protagonista antesignano di dialoghi tra i rappresentanti dei vari paesi del Mediterraneo. Con lui Firenze divenne luogo d’incontro dei grandi di quella parte della terra, «poiché — ricorda Primicerio, presidente della Fondazione Giorgio La Pira — fu proprio La Pira a ribattezzare il Mediterraneo il Grande Lago di Tiberiade alludendo al fatto che lì intorno erano nate le tre grandi religioni monoteiste».
Il 13, invece, in collaborazione con Unhcr (i proventi della serata andranno a sostengo della scuola per i bambini siriani) alle 21, nella Sala grande
del Saloncino della Pergola l’omaggio al Mediterraneo si sostanzierà della proiezione di alcuni passaggi delle Memorie di Adriano interpretate da Giorgio Albertazzi, delle melodie mediterranee rese vive da Peppe Servillo, da Eugenio Bennato, dall’orchestra Amar’à (la prima orchestra di donne arabe) e dal violinista siriano Alaa Arsheed. Ma non solo: Alessandro Preziosi, Lino Guanciale e Pasquale Scialò, come fossero delle novelle Sherazade, racconteranno le storie di alcune persone — uomini e donne — che dai paesi mediterranei sono partiti, a piedi e a bordo di un gommone, per cercare vita e accoglienza nell’Europa che fa fatica ad accoglierli.